Prostatiti e Ipertrofia prostatica: domande e risposte (2)

Come si può diagnosticare una prostatite? Quali sono i trattamenti per curarla? Andiamo avanti con le domande più comuni sulle malattie della prostata.

In un precedente articolo, rispondendo ad alcune domande frequenti, abbiamo cercato di definire le principali malattie della prostata, le differenze fra prostatiti ed ipertrofia prostatica, evidenziandone anche sintomi e cause.

Oggi vedremo più nel dettaglio la diagnosi e le possibili terapie delle prostatiti e dell'ipertrofia prostatica benigna.

 

Come si fa la diagnosi di una prostatite?

La diagnosi di prostatite  si esegue tramite:

  • visita urologica con esplorazione digito - rettale;
  • ecografia vescico - prostatica t.r. o s.p. con relativo studio dinamico minzionale;
  • valutazione del residuo post - minzionale;
  • uroflussimetria con valutazione del residuo post minzionale.

Esecuzione di esami microbiologici mirati per la patologia in questione:

  • esame urine 1' getto con colt. ed ABG per germi comuni, miceti, protozoi, micoplasmi, clamidia trach.;
  • spermiocoltura con ABG per germi comuni, miceti, protozoi, micoplasmi, clamidia trach.;
  • tampone uretrale con colt. ed ABG  per germi comuni, miceti, protozoi, micoplasmi, clamidia trach, gonococco.

 

Come si diagnostica l'ipertrofia prostatica?

Un primo controllo è l'esplorazione rettale, l'esame della prostata eseguito attraverso l'orifizio anale consigliato ogni anno a partire dai 50. Altro strumento diagnostico  è l'ecografia transrettale, attraverso la quale si rivelano le dimensioni della prostata e la sua eventuale pressione su uretra e vescica. Altro esame che può essere prescritto dal medico è la flussometria: misura la velocità e la forza del getto urinario, da cui si può dedurre una rilevante ostruzione al flusso urinario.

Spesso vengono eseguiti anche un dosaggio del Psa (antigene prostatico specifico), per escludere la coesistenza di un carcinoma della prostata, e un esame delle urine. In base ai risultati, si potranno escludere altre patologie, come tumore, prostatite o calcoli alla vescica, arrivando alla diagnosi di un'iperplasia prostatica benigna clinicamente rilevante e dunque a una terapia mirata.

 

Quali sono le terapie per l'ipertrofia prostatica?

Le terapie per il trattamento dell'ipertrofia prostatica possono essere:

1. terapie farmacologiche (su prescrizione medica). Questa terapia si basa su due tipi di farmaci:

  • gli inibitori della 5α-reduttasi,  tendono a ridurre di poco, tra il 10 e il 15%, le dimensioni della ghiandola. Gli effetti indesiderati più rilevanti sono l'impotenza (nell'1% dei pazienti) e il calo della libido (nel 2% dei casi);
  • gli alfa bloccanti, ossia silodosina, tamsulosina, terazosina e alfuzosina, agiscono sui sintomi, perché rilassano il tono muscolare di collo vescicale e prostata, migliorando il flusso urinario. Tra gli effetti collaterali più frequenti ci sono vertigini, ipotensione ortostatica e astenia.

2. terapie naturali: alcune sostanzenaturali, come il Teupolioside e i Semi di zucca mostrano efficacia nel trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna.

3. la chirurgia: in caso di insuccesso della terapia farmacologica, si può praticare la resezione endoscopica della prostata (Turp). Attraverso l'uretra viene introdotto uno strumento chiamato resettore, che rimuove l'adenoma della prostata, scavando una sorta di tunnel per facilitare la minzione.

 

Come si cura la prostatite?

Sia per la prostatite batterica acuta che la prostatite cronica si curano con antibiotici, antinfiammatori, norme di vita sana e regime dietetico. Soprattutto quando la prostatite è nelle fasi iniziali si può trarre giovamento dall’uso di integratori naturali dall'azione antiinfiammatoria.

 

Quali sono i tempi di guarigione?

Sia nel caso delle prostatiti che nella ipertrofia prostatica benigna il trattamento richiede una terapia di lunga durata; epossono essere necessari diversi mesi prima di ottenere il risultato massimo

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