La disfunzione erettile non va vissuta come una patologia ma una parentesi nella vita di ogni uomo che può essere affrontata e risolta serenamente attraverso il giusto approccio terapeutico. Parliamone con il dott. Andrea Militello, Andrologo e Urologo.
Dott. Militello, oggi parliamo di una malattia molto diffusa: la disfunzione erettile.
Definire la disfunzione erettile una malattia mi sembra un pò esagerato. Sicuramente è un problema che assilla statisticamente molti uomini: si stima che in Italia ne soffrono circa 6 milioni di uomini.
Come definirebbe questo problema?
La disfunzione erettile può essere definita come l'incapacità di uomo a raggiungere e/o mantenere un'erezione sufficiente a soddisfare il rapporto di coppia. In passato, ma da molti ancora oggi, la disfunzione erettile era chiamata impotenza. Quest'ultima in realtà abbraccia una serie più ampia e variegata di disturbi sessuali: dal deficit dell'erezione, a problemi di eiaculazione, a disturbi dell'orgasmo, fino a problematiche legate alla fertilità.
Quali possono essere per il paziente i segnali di una possibile disfunzione erettile?
Quando, ovviamente, un uomo non riesce ad effettuare la penetrazione o a mantenerla per avere un rapporto sessuale soddisfacente, si rende conto del problema. Anche la perdita delle erezioni spontanee, le erezioni mattutine, può essere un campanello di allarme che il sistema vascolare non è più totalmente funzionale.
Ha fatto riferimento ad una disfunzione del sistema vascolare: è la causa della disfunzione erettile?
La disfunzione erettile, come dicevo prima, è un disturbo molto disffuso e può dipendere da più cause. Il sistema vascolare è responsabile del meccanismo erettile, pertanto è ovvio che nella diagnosi del deficit erettile, va considerata la possibilità che possano esserci dei problemi vascolari. Gli uomini con ipertensione, diabete, con problematiche metaboliche gli obesi ma anche i grossi fumatori, possono potenzialmente sviluppare problemi a livello vascolare sia per quanto riguarda il microcircolo dei corpi cavernosi, ma spesso anche a livello sistemico. Per questo l'andrologo, ad un paziente con problemi disfunzione erettile, dovrebbe consigliare anche una visita cardiologica. La disfunzione erettile, infatti, potrebbe essere il primo campanello di allarme di un sistema vascolare non più integro.
In alcuni casi, il deficit erettile può dipendere da un problema ormonale. Nella fascia d'età in cui compare il climaterio maschile, ad esempio, l'uomo può avere un calo di testosterone; alcuni fattori come lo stress, invece, possono determinare una iperproduzione di quegli ormoni che hanno la capacità di rendere il pene sempre più vasocostretto.
Cosa ci dice della componente psicologica?
Ritengo che anche la componente psicologica ha il suo peso. Ed è proprio perchè ne sono convinto e per affrontare al meglio la problematica con i miei pazienti, che ho approfondito i miei studi con un Master in Sessuaologia. Alcuni aspetti psicologici possono essere la causa della disfunzione erettile o possono accompagare il paziente affetto da tale problematica. Sopraggiunti i primi episodi di defaillance, subentrano nell'uomo degli elementi psicogeni - come la paura che il problema si ripresenti - che rendono quasi inevitabile l'insorgere di una difficoltà di penetrazione e mantenimento dell'erezione. Tutto ciò compromette la percezione che il soggetto a di sè e la propria autostima. Nella mia esperienza professionale, ho avuto molti casi di uomini in cui la disfunzione erettile nata da un piccolo disturbo vascolare, si è via via complicata ed aggravata a causa di componenti psicogene.
Quando un paziente decide di affrontare il problema con uno specialista, sicuramente proverà un certo imbarazzo. Quale potrebbe essere l'approccio giusto dell'andrologo metterlo a suo agio?
Sono convinto che l'andrologo prima di tutto non deve imporsi in maniera schematica di fronte al un paziente che per la prima volta decide di affrontare e risolvere il problema rivolgendosi allo specialista. La componente umana, il dialogo e l'attenzione ai dettagli anche psicologici sono sicuramente essenziali per avviare un corretto percorso terapeutico. E' fondamentale che il paziente si senta a suo agio. Da qui, il medico e paziente insieme, intraprendono l'iter diagnostico e poi terapeutico più adeguato al caso.
Dalla sua esperienza, può dire che la disfunzione erettile può essere risolta?
La disfunzione erettile non deve essere vissuta come una malattia, ma come una piccola parentesi forse negativa che può aprirsi ad un certo punto della vita di ogni uomo ma che può essere brillantemente chiusa in maniera serena. E' ovvio che alcuni casi possono essere più complessi ed avanzati e richiedono percorsi terapici mirati, parlo ad esempio delle protesi o di percorsi con uno psicologo clinico.