Le insidie della depressione sulla sessualità

Quando la vita non ha più senso … Quando tutto perde di interesse … Il tempo che si vive è sempre uguale … È la depressione.

Chi conosce le insidie dell’esaurimento fisico ed emotivo, della tristezza e del disinteresse per le attività abituali sa che la depressione modifica la nostra visione del mondo, dei valori e anche della sessualità.

Chi soffre di depressione non è orientato all’affettività e al piacere e quindi non è propenso ad avere rapporti sessuali tanto più che ne trae scarsa soddisfazione. Se a ciò aggiungiamo anche l’effetto inibitore dei farmaci sulla sessualità il gioco è fatto!

Disturbi del desiderio, avversione sessuale, difficoltà di eccitazione e difficoltà orgasmiche la fanno da padrone.

Sono molti i pazienti che in terapia rivelano senza dargli troppo peso che da quando sono malati, da quando sono depressi, non hanno avuto più rapporti sessuali. Senza dargli troppo peso, perché quello che spesso si pensa in queste situazioni è che il sesso sia un problema secondario. Come se la sessualità in quanto atto vitale, all’interno della cornice della malattia perdesse di senso.

Non ci si pensa più. Il desiderio si affievolisce. Basta sesso! Come se non si potesse rispondere alla morte con la vita, alla malattia con la sessualità.

Se tutto ciò vi sembra un pensiero azzardato provate solo per un momento a considerare la perdita della sessualità come la perdita di una parte di noi; è questo passaggio mentale che ci permette di ravvisare nella sessualità una possibilità per tornare a vivere.

Di più, l’attività sessuale, al pari di qualunque attività fisica, grazie alla sua capacità di modificare i livelli ormonali, influenzare l’umore, distrarre il paziente dai pensieri negativi fa bene alla depressione! Il suo effetto terapeutico e antidepressivo è rintracciabile nel fatto che l’attività sessuale stimola quei neurotrasmettitori che producono endorfine capaci di regalare una sensazione di benessere.

Le insidie della depressione sulla sessualità

Ciò consente il recupero di sensazioni corporee positive, di un senso fisico di benessere e di una percezione estetico-fisica positiva di sé, che influiscono direttamente sull’autostima, ricostruendo un nuovo modo di stare con se stessi.

Ed è in questa cornice che il ritorno della sessualità simboleggia il ritorno alla normalità.

Dott.ssa Anna Carderi
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