Quello delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (o malattie veneree) sembra essere un argomento quasi tabù: se ne parla pochissimo e si fa fatica a parlarne perfino al proprio medico di fiducia. In realtà le malattie sessualmente trasmissibili sono un problema molto grave che molte delle persone che si avvicinano al sessonon prendono in considerazione; magari ci si preoccupa di scongiurare gravidanze indesiderate e non si pensa a proteggere il proprio corpo.
Una recente ricerca medica ha dimostrato che la popolazione italiana è in genere poco informata sui rischi che si corrono contraendo tali infezioni oppure spesso le confonde con altre patologie.
Noi crediamo che la conoscenza sia fondamentale per prevenire le Malattie Sessualmente Trasmissibili. Si distinguono in batteriche e virali. Curabili nella maggior parte dei casi, presentano tuttavia, grossi rischi per la salute. Vediamo insieme quali sono.
La Gonorrea (o blenorragia)
È una infezione acuta contagiosa a trasmissione sessuale, causata da un microrganismo il gonococco che ha una predilezione per le mucose dell'apparato riproduttore e quindi inizialmente può dare secrezioni purulente emesse dalla vagina o dal pene, ma molto rapidamente si estende al canale cervicale femminile. Il periodo di incubazione è breve e va dai 2 ai 5 giorni. Nell'uomo si manifesta con una secrezione mucopurulenta bianco-verdastra, densa, accompagnata da bruciori e dolori soprattutto durante l’ orinazione, fino a giungere anche alla comparsa di pustole e infezione del prepuzio con durata di circa 15 giorni. Nella donna si manifesta con una secrezione vaginale e/o uretrale bianco-verdastra purulente. Quando l'infezione è localizzata in zone non genitali (retto, faringe, congiuntive) può essere asintomatica. La sua presenza viene diagnosticata effettuando un tampone vaginale e cervicale nella donna e uretrale nel maschio.
Se trascurata, questa malattia sessualmente trasmissibile può diventare cronica e quindi di difficile cura. In più, può provocare ulteriori complicanze: nell'uomo a epididimite, sterilità, prostatite, infezione ghiandolare; nella donna a bartolinite, gravidanza extrauterina, sterilità.
Averla contratta una volta non immunizza il soggetto dal poterla contrarre successivamente.
La Sifilide
È una malattia infettiva batterica, trasmissibile principalmente con i contatti sessuali o attraverso la placenta della madre malata al feto. Malattie Sessualmente Trasmissibili E’ una malattia complessa e generalizzata: se non viene fatta la diagnosi, la malattia evolve in tre stadi (primario, secondario e terziario) dei quali gli ultimi due, interessano ormai poco l'apparato genitale esterno.
Fase primaria (da 2 a 8 settimane dopo il contagio): Comparsa di un nodulo, cioè una specie di brufoletto indolore, in corrispondenza del luogo in cui il batterio è penetrato (bocca, lingua, labbra, faringe, scroto, glande, asta del pene, vagina, regione attorno all’ano).
Fase secondaria (da 3 a 12 settimane dalla comparsa del Sifiloma):
- Macchie disseminate sulla pelle del corpo che possono coinvolgere anche mani e piedi (rash cutaneo) - Linfonodi ingrossati in tutto il corpo (circa nel 10% dei casi) - Possibile caduta di peli e unghie - Formazione di chiazze circolari con un contorno rosso (bocca, palato, faringe, laringe, glande, pene, vulva, canale anale e retto) - Sintomatologia simile a quella influenzale (Febbricola), che però può essere di lieve entità o non esserci del tutto - Danni a vari organi del corpo (cervello, cuore, soprattutto nei soggetti sieropositivi.
Fase terziaria (da 3 a 10 anni dalla fase secondaria): Ingenti danni agli organi interni, al cervello, ai nervi, agli occhi, al cuore, ai vasi sanguigni, al fegato, alle ossa e alle articolazioni.
Quando questa malattia sessualmente trasmissibile viene contratta dal feto durante la gravidanza può determinare l'aborto, un parto prematuro con feto morto o con neonato vivo ma non vitale, o infine un parto a termine con manifestazioni precoci o tardive della malattia nel neonato. La prognosi è tanto più favorevole quanto più è tempestiva la diagnosi e quanto più è precoce e regolare il trattamento. Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati un numero infinito di volte.
Herper virus
E’ una Malattia Sessualmente Trasmissibile molto diffusa causata da un virus, l’Herpes Virus (HSV-2), simile a quello che provoca le classiche vescicole sulla bocca.
L'herpes può essere asintomatico ed essere saltuariamente rilasciato dalla cute e/o mucose infette. È una infezione a carattere ricorrente, caratterizzata dalla comparsa di piccole vescicole rotondeggianti che tendono a riunirsi a grappoli, piene di liquido chiaro, che si localizzano più frequentemente sulle labbra (infezione da virus di tipo 1) e sui genitali (infezione da virus di tipo 2).
Una volta infettati, il virus rimane nel nostro corpo per tutta la vita e non è attualmente possibile liberarsene. Si possono solamente effettuare terapie volte ad alleviare i sintomi e ad accorciare i tempi di guarigione delle lesioni.
Chi ha l’Herpes genitale corre un rischio cinque volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV se ha rapporti non protetti con persone sieropositive durante un episodio erpetico acuto.
Ulcera molle
È una malattia sessualmente trasmissibile di origine batterica altamente infettiva a trasmissione sessuale. Il batterio, l’Haemophilus ducrey, è molto raro alle nostre latitudini, ma più frequente nelle regioni tropicali e sub-tropicali di: Africa, America del Sud e Oriente.
Questa MST riguarda quindi principalmente chi viaggia e chi pratica turismo sessuale.
E’ una malattia molto contagiosa e l’infezione può essere facilmente “trasportata” da un punto all’altro del corpo. Dopo una incubazione che va da 2 a 14 giorni, si formano nella regione genitale e in quella anale lesioni che, rompendosi, danno origine a ulcerazioni dai bordi tumefatti mentre il fondo è molle (da qui il nome). Può presentarsi anche una infiammazione delle ghiandole linfatiche regionali.
Si trasmette facilmente attraverso qualunque tipo di rapporto sessuale (orale, anale, vaginale). E’ anche possibile la trasmissione da parte di soggetti asintomatici, ossia che non hanno alcuna manifestazione visibile.
L’utilizzo del profilattico offre una discreta protezione dal contagio, anche se non totale.
Chi è infettato da Ulcera molle corre un rischio sette volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive.
Condilomi acuminati
Sono causati da un virus, il Papilloma Virus (HPV), simile a quello delle verruche che si formano sulla pelle. Questo virus colpisce in maniera indiscriminata uomini e donne, omosessuali ed eterosessuali.
I condilomi, detti anche “Creste di Gallo” sono dei piccoli tumori benigni che possono insediarsi sugli organi genitali (pube, pene, testicoli), all’entrata della vagina e dell’ano, sull’uretra e sul collo dell’utero. Talvolta ne sono colpiti l’inguine e la coscia. I condilomi acuminati si presentano dopo un periodo di incubazione che va da 1 a 8 mesi. Inizialmente si presentano come piccoli rilievi filiformi o granulosi; successivamente, crescendo, assumono l'aspetto di escrescenze ramificate o a "cavolfiore". Hanno un colorito roseo o rosso e solitamente non provocano dolore e possono localizzarsi nella vulva e nella vagina nella donna, alla base e/o nel corpo del pene, sul glande, sul frenulo, sul prepuzio o nella regione perianale nell'uomo.
Chi è infettato da questa malattia sessualmente trasmissibile corre un rischio sei volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive.
In alcuni casi i Condilomi possono evolvere verso il cancro dell’utero (nella donna) o dell’ano e del retto (uomo).
Linfogranuloma venereo
E’ un’infezione provocata da un batterio, una variante di Chlamydia trachomatis, che provoca una malattia cronica. Diffusa soprattutto nelle zone tropicali e subtropicali. Il contagio avviene attraverso qualsiasi lesione della pelle o delle mucose durante il rapporto sessuale.
La lesione iniziale è un'ulcera singola , non dolente, che regredisce spontaneamente in pochi giorni; successivamente compare una linfoadenopatia a carico soprattutto dei linfonodi inguinali, che tendono a confluire tra di loro e con i tessuti soprastanti e sottostanti, costituendo piastroni duri e infiltrati. La cute sovrastante assume una colorazione violacea; di seguito al centro dei piastroni si aprono delle fistole con fuoriuscita di pus. Il paziente manifesta febbre, dolori articolari, dolori addominali e cefalea. Se non curata può degenerare in sclerosi tessutali ed elefantiasi dei genitali.
Clamidia
E’ una Malattia Sessualmente Trasmissibile molto comune ed è causata da un batterio, la Chlamydia trachomatis. Si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti di qualsiasi tipo (orale, vaginale, anale) ed è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse e particolarmente presente tra le femmine sessualmente attive con meno di 20 anni. I primi sintomi si manifestano da una a tre settimane dopo l'esposizione e possono essere molto lievi (un certo bruciore quando si urina).La Clamidia è un’infezione “Silenziosa” perché spesso i suoi sintomi non sono sempre evidenti, e spesso possono essere scambiati per lievi disturbi di altro genere. Seppur caratterizzata da manifestazioni molto leggere, alla lunga, se non curata, può essere causa di seri danni all’apparato riproduttivo (soprattutto quello femminile).
Spesso viene trasmessa assieme alla Gonorrea. Quindi vengono sempre curate entrambe le infezioni contemporaneamente.
Chi è infettato da Clamidia corre un rischio cinque volte maggiore di essere contagiato dal virus dell’HIV durante un rapporto non protetto con persone sieropositive.
Una volta guariti non si acquisisce immunità nei confronti di successive infezioni: si può infatti essere nuovamente contagiati un numero infinito di volte.
Candida albicans
È un genere di funghi normalmente presente sulla nostra cute e sulle nostre mucose e solo quando si riproduce eccessivamente, per riduzione delle difese immunitarie dell'organismo o quando si viene a contatto diretto (trasmissione sessuale) o indiretto (indumenti), dà origine alla malattia. Si manifesta con emissione di secrezioni vaginali dense e biancastre accompagnate da prurito, bruciore, a volte dolore; nel maschio si può manifestare con un'infiammazione superficiale del glande e spesso pure del prepuzio,anche asintomatica.
L'infezione da Candida può recidivare se non adeguatamente trattata o in presenza dei fattori favorenti sopra elencati.
Vaginiti aspecifiche
Infiammazioni acute o croniche della vagina provocate da diversi funghi e/o batteri, agenti chimici e stimoli meccanici prolungati. Sono caratterizzate dalla formazione, sulla superficie della mucosa, di piccoli rilievi (vaginite nodulare), strutture papillari (vaginite papillare), cisti (vaginite cistica), ecc.
Scabbia
La Scabbia è una malattia sessualmente trasmissibile causata da un parassita della pelle, il Sarcoptes scabiei, un acaro invisibile a occhio nudo che scava cunicoli sotto la cute umana e vi depone le uova. Si trasmette tramite contatto prolungato con una persona infetta, con lenzuola infestate dal parassita, con gli indumenti contaminati.
Il prurito, specialmente notturno, è il più tipico dei sintomi. Il fastidio è talmente insopportabile che si finisce per ferirsi grattandosi in maniera eccessiva.
Sulla cute compaiono lesioni di vario tipo, come papule (piccole chiazze rosse in rilievo), vescicole e lesioni lineari, corrispondenti ai cunicoli scavati dall’acaro. Possono essere presenti croste o infezioni della pelle conseguenti al grattamento. Le zone più frequentemente colpite sono: gli spazi fra le dita delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le ascelle, le regioni al di sotto delle mammelle, l’addome, i genitali maschili e le natiche.
La diagnosi viene fatta cercando un cunicolo sulla cute e cercando il parassita al microscopio, dopo aver prelevato un campione di una lesione.
Questa malattia sessualmente trasmissibile si cura applicando sulla pelle appositi prodotti detti “Scabicidi”, acquistabili in farmacia, a base di piretrine o altre sostanze chimiche. La terapia va effettuata seguendo scrupolosamente le indicazioni del medico per evitare recidive.
Il prurito permane diverse settimane anche dopo aver debellato il parassita.
Molluschi contagiosi
Dermatite infettiva di origine virale che si manifesta con piccoli rilievi, ombelicati al centro, di colore biancastro o roseo, che si possono localizzare a livello dei genitali.
AIDS (Sindrome da immunodeficienza acquisita)
È una malattia sessualmente trasmissibile di tipo virale comparsa di recente e sostenuta dal virus HIV che infetta il sistema immunitario. Prima diffusa in gruppi a rischio (omosessuali maschi e tossicodipendenti) ha coinvolto poi anche gli eterosessuali. Tra il contagio e la sieropositività (possibilità di evidenziare il contagio con un esame del sangue) passano almeno sei mesi. La sieropositività non è ancora la malattia conclamata, ma è il periodo in cui il soggetto può a sua volta trasmettere il virus. La malattia vera e propria può insorgere dopo molto tempo e attualmente è possibile ritardarla.
L'infezione si contrae per contatto diretto tra piccole lesioni della cute o delle mucose con sangue, sperma o secrezioni vaginali infette, per trasfusione di sangue o trapianto di organi infetti, per via placentare oppure, al momento del parto o durante l'allattamento, per contagio da una madre infetta al neonato.
Attualmente non esistono vaccini che possono prevenire l'infezione da HIV, l'unica difesa è la prevenzione: evitare rapporti sessuali non protetti sia etero che omosessuali, sia anali che vaginali o orali, con partner occasionali o con partner sospetti e nel dubbio utilizzare il profilattico; non fare uso di droghe perché queste deprimono le difese immunitarie; usare solo siringhe monouso ed evitarne assolutamente lo scambio o il riutilizzo; in caso di trasfusioni rivolgersi solo a centri autorizzati. Se si vuole accertare il proprio stato di salute o nel caso si abbia avuto un rapporto sessuale non protetto a rischio di infezione, è opportuno eseguire il test di sieropositività (test che rileva gli anticorpi prodotti dall'organismo contro il virus HIV) dopo 1 mese dall'episodio di rischio, dopo 3 mesi e dopo 6 mesi: solo dopo questo periodo di tempo il test può essere definitivamente considerato negativo.
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