Come spiegare in poche parole le differenze tra il sesso mostrato dall'industria pornografica e quello reale? Qualcuno ci ha provato utilizzando dei cibi e il risultato è esilarante.
Chiunque abbia visto un film porno sa che ci sono delle palesi differenze tra il sesso mostrato ed esibito nell’industria della pornografia e quello della vita reale. Le prestazioni dei propri partner spesso non hanno durata quantificabile in ore e potrebbero essere invece ridotte a brevi minuti, in netto contrasto con quanto i pornodivi fanno sembrare “normale” routine. Non tutte le donne hanno vissuto le gioie di un ménage à trois , né tantomeno considerano il sesso anale come pratica sessuale abitudinaria.
Le differenze tra “ciò che viene mostrato” nei film, video e siti web specializzati porno, e “ciò che viene vissuto” nella vita normale sono molteplici. Come spiegare in poche parole gli elementi che separano le due “dimensioni”?
Il KB Creative Labs, con un video che sta facendo il pieno di visualizzazioni, ci ha provato. Il video - Porn sex vs Real sex (The differences explained with food di Captain Oblivius) - grazie ad albicocche, banane, panna montata, bottiglie di spumante e würstel spiega le differenze tra il porno praticato dai professionisti e quelle delle persone normali. E lo fa utilizzando il cibo.
Un filmato divertente che ha raggiunto oltre cinque milioni di visualizzazioni in sei giorni e che attraverso didascalie vi accompagna in questo viaggio tra zucchine, albicocche, panna montata ma anche banane sporche di nutella. Compare anche un pollo legato, riferendosi ovviamente al bondage. C’è anche una similitudine molto simpatica sul tempo, a rappresentarla è la parte dove compaiono di fianco un bollitore ed un tostapane. Il primo ci impiega circa dodici minuti a bollire mentre il secondo in pochi secondi fa uscire due fettine di pane già pronte. Chissà chi sarà il bollitore e chi il tostapane. E non mancano anche uno dei simboli del food sex ovvero i wurstel, che nel panino sono due (come la pensa il 20% delle donne statunitensi).
Alla fine potrebbe venirvi un “certo languorino”!