Sessualità maschile nella terza età

Le modificazioni fisiologiche riscontrabili nella sessualità maschile nella terza età non sono cosi importanti da determinare uno stop definitivo alla vita sessuale.

Sessualità maschile nella terza età

La sessualità maschile nella terza età è negli ultimi anni notevolmente mutata; il miglioramento ed il prolungamento della vita media ha portato un maggiore interesse scientifico verso la sessualità nella terza età, in quanto parte integrante della salute psico-fisica dell’anziano.

La comparsa di nuovi farmaci ha inoltre reso reversibile il fisiologico processo che portava molti uomini dopo una certa età alla cosiddetta pace dei sensi.

 

Fattori che influenzano la sessualità maschile nella terza età

Ma quali sono i fattori che influiscono sulla sessualità dai 65 anni in poi ed in che modo?

La sessualità maschile con l'avanzare degli anni è influenzata principalmente da cambiamenti della produzione ormonale, si ha quindi una graduale regressione degli organi androgeni - dipendenti quali lo scroto, il pene, i tessuti muscolari ed i testicoli. Tuttavia questi cambiamenti sono molto lenti e non inficiano particolarmente l’ attività sessuale; la potenza virile è influenzata più da modifiche del SNC (sistema nervoso centrale) che da un effettivo calo di testosterone.

In realtà la sessualità maschile nella terza età presuppone anche la capacità da parte dell’uomo di procreare. Quello che varia è la risposta sessuale ad uno stimolo erotico (più lenta) e l’erezione che può diventare meno completa. Inoltre l'emissione del liquido pre -eiaculatorio dalle ghiandole di Cowper è scarso o del tutto assente, l'eiaculazione si presenta con un minor numero di contrazioni e un minor volume di liquido seminale, ed è meno energica. La fase di refrattarietà dopo un rapporto si allunga con l’età fino a raggiungere anche giorni.

 

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Questi effetti dell’età sulla sessualità maschile variano in base all’individuo, e spesso vengono associati ad una sindrome detta andropausa; in realtà se nella donna il termine menopausa indica un evento preciso e cioè il termine delle mestruazione e quindi della capacità ovulatoria, l’andropausa da un punto di vista medico non indica assolutamente nulla e al contrario di ciò che avviene nella donna, le modificazioni dell’età sulla sessualità maschile sono individuali, sfumate e lentamente progressive.

Infatti la produzione del testosterone presenta un declino lento e graduale e addirittura alcuni anziani presentano livelli di testosterone simili a quelli che avevano in gioventù . Inoltre la capacità riproduttiva nella donna scompare con la menopausa, mentre è mantenuta nell'uomo anziano.

Un altro fattore che incide sulla sessualità maschile nella terza età è la depressione tra i cui sintomi si riporta la riduzione del desiderio sessuale nell'anziano; molto spesso l'uso di farmaci (antidepressivi) può causare disfunzioni sessuali, creando quindi un circolo vizioso.

 

Conclusioni

Le modificazioni nella fisiologia riscontrabili nella sessualità maschile nella terza età non sono cosi importanti da determinare uno stop definitivo alla vita sessuale, d’altra parte l’importanza a livello psichico e fisico di una sana attività sessuale devono portare la persona anziana a difendere il più possibile la capacità di avere tale attività.

Analisi e visite uro andrologiche e l’impiego, dove necessario, di farmaci o integratori possono allungare notevolmente il piacere della sessualità in età anche avanzatissima, con conseguente stato di benessere e soprattutto con una diminuzione del rischio di un disimpegno sociale affettivo.

 

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