Calcoli renali: trattamenti e consigli terapeutici

I calcoli renali possono essere molto fastidiosi e dolorosi. Per prevenirli e trattarli si possono assumere farmaci, integratori e seguire degli accordimenti alimentari e non solo.

calcoli renali

Per contrastare la formazione dei calcoli renali è indispensabile prediligere un attento stile di vita, è consigliabile evitare pasti ricchi preferendo piccole porzioni di alimenti sani, inoltre, sarà necessario evitare la sedentarietà, anche trenta minuti di camminata al giorno possono essere sufficienti. Accertata la presenza di calcoli nel tratto urinario dei reni, sono molti i rimedi naturali a cui si può ricorrere per coadiuvare la cura, così come tanto si può fare per prevenirli e tenere i nostri organi vitali il più possibile in salute.

Può aiutare bere molta acqua e quindi stimolando la minzione, le classiche indicazioni di bere almeno 2 litri di acqua al giorno, però non possono considerarsi appropriate per tutti poiché in soggetti predisposti potrebbero portare ad un inutile affaticamento del rene. Chi è più soggetto alla formazione delle terribili pietruzze dovrebbe durante la giornata assumere abbastanza liquidi da produrre almeno due litri di urina nelle 24 ore.

Una volta al giorno si può, anche, aggiungere il succo di un limone in mezzo bicchiere di acqua che, ricco di acido citrico, aiuta a sciogliere i calcoli. Evitate le bibite gassate, ricche di ossalati, e quelle sportive perché combinano zuccheri e sale, che contribuiscono a depositare calcio nei reni.  Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi al proprio medico, che riuscirà ad individuare la dieta e gli integratori da assumere per una buona ed efficace terapia.

 

Calcoli renali - Cure naturali

Sarebbe buona abitudine prendere esempio dalla medicina orientale e dei suoi consigli sull’utilizzo di cure naturali caposaldi per mantenere in salute il nostro organismo! Il rene, per esempio, è un organo speciale per la medicina cinese, perché racchiude lo jing, l’energia che si eredita dalle generazioni precedenti e che alimenta desiderio sessuale, fertilità e voglia di vivere. Per questo motivo una colica ha il potere di abbatterci, riuscendo ad azzerare le nostre forze lasciandoci stremati.

Tra le piante amiche che possono aiutare a prevenire e contrastare la formazione dei calcoli, sicuramente, un posto di rilievo lo hanno il Fillanto (Phyllantus, pianta appartenente al genere delle Euforbiacee) non a caso conosciuta come pianta spaccapietra e la camomilla.

La prima con i suoi tannini è indicata in caso di calcoli biliari e renali, perché aumenta la solubilità dei sali alcalini, accresce la secrezione degli acidi biliari e rilassa i muscoli lisci per favorire l’espulsione dei cristalli, svolge un’azione diuretica aumentando il volume delle urine e disinfetta il tratto uro genitale. In più, svolge un’azione preventiva in chi è soggetto alla formazione di aggregati di cristalli e da infezioni del tratto urinario perché tra le sue proprietà emergono quelle di disinfettare, disinfiammare e ridurre le condizioni di litiasi. Riduce, infatti, il diametro dei calcoli e ne favorisce l’espulsione.

La camomilla, titolata in apigenina, dimostra un’attività inibitoria selettiva per la xantina ossidasi, enzima deputato alla produzione di acido urico. Anche alcuni agrumi sono nostri alleati nella battaglia contro la formazione e l’eliminazione dei calcoli renali.

Il succo di limone e il citrato di potassio, infatti, sono due degli alcalinizzanti urinari più utilizzati, e come tali risultano particolarmente indicati in presenza di calcoli di cistina e acido urico. In questi casi, le urine vengono alcalinizzate fino a valori di pH vicini alla neutralità (6,5-7). Superati valori di 7,5 aumenta il rischio di calcoli renali di fosfato di calcio, calcio carbonato, magnesio fosfato e struvite. Il citrato di potassio è in grado di aumentare il pH delle urine rendendole più alcaline, prevenendo così la precipitazione dei cristalli di acido urico, cistina e xantine, rendendoli maggiormente solubili nell'urina. Si può considerare un valido aiuto nei soggetti affetti da questo tipo di calcolosi delle vie urinarie. Secondo alcuni studi, il resveratrolo2-3 agisce su specifici target come inibitore della Osteopontina che interviene nei processi di formazione dei calcoli renali e della MCP-1, chemochina espressa negli stati diabetici e malattie cardiovascolari.

Per alleviare gli acuti dolori che provocano le coliche renali, l’analgesico naturale più noto è la Capsaicina, il principio attivo del peperoncino (piante della famiglia del Capsicum) che agisce su determinati recettori (TPRV1) con effetto analgesico, esso infatti è in grado di legarsi ad alcuni recettori specifici responsabili del dolore, desensibilizzandoli e inducendo assenza di dolore. Sembra, infine, che la capsaicina vada a stimolare la produzione di endorfine, neurotrasmettitori prodotti dal cervello dotati di proprietà antidolorifiche.

 

Farmaci e interventi chirurgici

Per intervenire prontamente sul dolore delle coliche renali si ricorre a farmaci analgesici, per una terapia antidolorifica si raccomanda l’impiego dei Fans, farmaco antinfiammatorio non steroideo, nei soggetti allergici a tali antinfiammatori sono somministrati oppiaci come la morfina, farmaci antispastici  (da abbinare ai Fans) utili per rilassare la muscolatura del tratto genito-urinario interessato dalle coliche renali. Gli antiemetici sono somministrati in caso di dolore associato a nausea e vomito, gli antibiotici poi quando la colica compare a causa di infezioni batteriche. I farmaci sono mirati a ridurre la sintomatologia dolorosa e ad eliminare le cause che hanno generato le coliche renali è fondamentale che prima di qualsiasi terapia “fai da te” ci si rivolga al proprio medico.

Secondo le linee guida il paziente che presenta sintomi acuti da colica renale deve essere visitato dal medico entro trenta minuti (raccomandazione di grado D, livello di evidenza 3-4; v.box), in caso contrario deve essere ricoverato presso il pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Quando i calcoli hanno un diametro inferiore ai 4 mm normalmente vengono eliminati spontaneamente, anche con l’aiuto di un repentino cambiamento nella alimentazione e con l’assunzione di molti liquidi. Quando le fastidiose pietruzze sono di medie dimensioni, invece, si deve ricorrere a trattamenti più o meno invasivi. Le onde d’urto, frantumano il calcolo per agevolarne l’espulsione (litotrissia extracorporea), la litrossia renale percutanea (o nefrolitotomia) prevede, invece, una piccola incisione attraverso cui si arriva al calcolo, con l’uretrorenoscopia si introduce una sonda per via uretrale che grazie agli ultrasuoni o a dei raggi laser frantuma il calcolo. Per i casi più gravi si ricorre all’intervento chirurgico, per fortuna di solito non è necessario, perché la maggior parte dei calcoli renali vengono espulsi naturalmente, soprattutto se si seguono, scrupolosamente, i consigli dell’esperto.

 

Consigli alimentari

L’alimentazione giusta per contrastare la comparsa dei calcoli renali non può essere universale, ma deve essere personalizzata in base alle problematiche che presenta il singolo individuo. La dieta indicata deve essere povera di sodio e proteine animali, ma a normale contenuto di calcio è importante per evitare ricadute che i consigli nutrizionali siano, infatti, su misura a seconda del tipo di calcoli. Per i calcoli di ossolato sarebbe opportuno limitare o escludere dalla dieta i cibi ricchi di ossolati, purtroppo esso si trova praticamente in tutti gli alimenti ecco perché bisogna individuare quelli che ne sono più ricchi ed evitarli come: spinaci, rabarbaro, bietola, barbabietole rosse, nocciole, tè, cioccolato e frutti di bosco, il consiglio degli esperti è quello che quando si assumono questi alimenti dovrebbero essere introdotti insieme a una fonte di calcio per ridurne l’assorbimento intestinale. Per contrastare i calcoli da acido urico la dieta giusta è un apporto calorico controllato e una riduzione del quantitativo di purine (composti cristallini) contenute, soprattutto, in prodotti di origine animale come: frutti di mare, acciughe, sardine sott’olio, aringa, caviale, frattaglie, estratti e brodo di carne, cacciagione, carni rosse, dolcificanti e alcolici. La dieta per i calcoli di struvite, considerata la sua particolare natura, la formazione di cristalli di struvite può essere causata da infezioni batteriche che interessano le vie urinarie, dovrà essere concordata con lo specialista. Infine, per i calcoli di cistina il primo cambiamento nella dieta è quello di bere fino a 4 litri di acqua al giorno, anche in questo caso diminuire il consumo di proteine animali (carne, pesce ed uova) ed introdurre citrato di potassio per alcalinizzare le urine.

Alla luce di tutto ciò, le raccomandazioni principali sono quelle di portare in tavola verdure fresche e fagioli, toccasana per i reni, evitare gli alimenti con più calcio e ossalati, e ridurre quelli di proteine animali. Si può preferire l’acqua di vegetazione contenuta negli alimenti diuretici: pesce, riso, cipolla (ottima nel drenaggio renale può essere utilizzata in tutte le sue forme: cruda, aggiunta alle insalate, bollita, grigliata, gratinata o in frittata). Tra gli alimenti utili per contrastare i calcoli renali c'è anche l’alchechengi (il frutto della Physalis alkekengi, è ricco di vitamina C, utile per proteggere il fegato, lo stomaco e le vie urinarie) i cui acidi contenuti nel frutto sono in grado di prevenire la formazione dei calcoli renali e di aiutare a dissolvere quelli già esistenti. La connessione tra calcoli renali e alimentazione è nota da moltissimo tempo, già Galeno (medico e filosofo, dopo Ippocrate è considerato il fondatore della scienza medica e la sua autorità durò in Occidente per più di mille anni) infatti, aveva segnalato l’esistenza di una relazione tra questo disturbo e fattori quali dieta, età e ambiente.

 

Consigli utili ed esercizio fisico in caso di calcoli renali

Stare alla larga dai colpi di vento e, soprattutto, tenere calda la zona lombare ed i piedi, non tutti sanno, infatti, che al centro della pianta c’è il primo punto del meridiano del rene! Se stiamo vivendo un particolare periodo di stanchezza, o durante il ciclo mestruale, eviteremo i gelati, le bibite fredde e bagni in acqua poco riscaldate, che incidono sulla dispersione delle energie di questo organo importantissimo per la nostra salute.  Lo yoga ci aiuta per rafforzare i reni, alcune sue tecniche, infatti li rafforzano, un’inefficace funzionalità lombare, nella dimensione orientale si traduce in paura il contrario di una spinta creativa esorbitante, che è quella a cui sono deputati i reni secondo la filosofia orientale che li considera sede della nostra energia vitale. Bisogna scegliere le posizioni che facilitano l’eliminazione delle tossine come la Bhujamgàsana o posizione del cobra (che tonifica anche ovaie e utero) o la Makiasana parziale o riposo del coccodrillo. La prima, dalla posizione bocconi (distesi con la faccia in giù) con un po’ di spazio fra le gambe e i piedi, mani laterali al petto, sollevare il corpo ed il busto fino a distendere le braccia marcando un poco il busto. Dopo alcuni respiri scendere di nuovo nella posizione bocconi.

Per il coccodrillo che riposa, invece, dalla posizione bocconi, gambe distese e rilassate, incrociare le braccia appoggiare le mani sulle braccia e appoggiare il mento nell’incrocio dei polsi. Mantenere per alcuni respiri nello stretching dolce della zona lombare e nell’esperienza respiratoria della zona allungata. Una regolare attività fisica è da tutti consigliata, anche la semplice passeggiata di trenta minuti al giorno è benefica per il nostro organismo. Si deve però fare maggior attenzione ad alcuni sport di resistenza (corsa, marcia, triathlon ecc.) che se praticati in modo intensivo (per esempio più di 70-80 km alla settimana) favoriscono il turn-over del calcio e quindi possono diventare fattori predisponenti la formazione di calcoli renali. Infine, qualsiasi attività fisica desideriate prendere in considerazione, ricordatevi di idratarvi bene, soprattutto durante i periodi più caldi!

 

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Fonti:

https://www.informazionisuifarmaci.it/il-trattamento-della-colica-renale-262

 

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