Il 75% degli italiani teme il calo del desiderio, il 45% riscontra il problema; il 73 % delle donne non sempre raggiunge l’orgasmo.
Questi i dati di un’indagine recente svolta per scoprire le abitudini e falsi miti degli italiani a letto e che ha coinvolto più di 1.500 persone su tutta la penisola, uomini e donne, in un’età compresa tra i 25 e i 65 anni. Italiani latin lover? Decisamente no!
I dati svelano che a letto gli italiani sono pigri, disinformati e frustrati e che con il passare degli anni (sia anagrafici, che della durata della coppia) si fa sempre meno l’amore.
I più attivi sono gli under 35 e coloro che sono impegnati in una relazione da meno di 5 anni, praticando un’attività sessuale costante almeno due o più volte la settimana. Le cose cambiano superati gli “anta”: solo 3 coppie su 10 continuano ad avere più di un rapporto alla settimana e addirittura il 9% della popolazione non ha fatto sesso negli ultimi 6 mesi. Preoccupanti anche i dati sull’appagamento sessuale delle donne, per le quali l’orgasmo non è un evento scontato: il 73% sostiene di non raggiungerlo.
Le cause che minano la soddisfazione sessuale
Le cause sono diverse, prima fra tutte è l’uomo che, da quanto dichiarato dalle partner, raggiunge l’orgasmo troppo velocemente oppure non riesce a mantenere l’erezione durante l’intero rapporto.
Altra causa che mina la soddisfazione sessuale della coppia è il calo del desiderio sessuale da parte di uno dei due partner: lo riscontra il 74% degli uomini italiani e il 76% delle donne italiane. Il calo del desiderio è giudicato un problema serio soprattutto dagli over 54 anni (83%) oppure da quegli uomini/donne che sono impegnati in una relazione da più di 20 anni.
Quando accade qualche problema o defaillance, gli uomini il 25% degli uomini ne parlano con la partner. Al contrario, sul versante femminile, la situazione è anche peggiore: il 34% delle donne non parla al suo uomo dei problemi che le sono accaduti durante il rapporto sessuale, con conseguenze importanti sul benessere sessuale della coppia.
La sessualità - spiega Fabrizio Iacono, professore di urologia nell’Università Federico II di Napoli, urologo e andrologo che si occupa di ricerca in Andrologia da oltre 30 anni - è un mix di elementi che va dalla prevenzione alla complicità al dialogo di coppia all’affrontare in maniera consapevole le proprie defiance. Il 70% dei casi di deficit erettili non sono altro che disfunzioni sessuali che possono essere risolte in maniera non invasiva, con cambi di stile di vita, con una maggiore attività sportiva e l’introduzione, nella propria dieta, di alcuni integratori alimentari.
La natura, infatti, ci aiuta in questo, basti pensare alla Maca Peruviana, alla Muira Puama e alla Damiana che, combinati insieme, sostengono e fortificano la funzione sessuale. La prima è un noto e potente afrodisiaco che stimola la produzione di testosterone, la seconda favorisce la produzione di ossido di azoto, neurotrasmettitore dell’erezione, l’ormone responsabile della libido; la Damiana, infine, aumenta la forza e la potenza sessuale, combatte la perdita di vitalità e la debolezza sessuale e di migliora la funzione erettile e gli orgasmi.
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E quali sono invece i tabù che nascono sotto le lenzuola?
A differenza di ciò che si può penare, i tabù a letto non sono i film a luci rosse o l’uso di un linguaggio spinto o di giochi erotici. Niente affatto. La cosa più imbarazzante per le coppie italiane è far uso di aiuti per potenziare la prestazione sessuale, in mancanza di patologie specifiche. Gli uomini non sembrano molto attenti al proprio benessere sessuale: il 38% degli uomini che hanno avuto dei problemi durante un rapporto sessuale non si sono documentati per capirne le cause. Le donne sono ancora più disinteressate: il 50% non ha cercato informazioni.
Inoltre, se consideriamo gli uomini che hanno deciso di approfondire e capirne di più del problema, il principale strumento di ricerca è internet: il 69% lo usa. Pochi si rivolgono al proprio medico di base oppure ad uno specialista. Dato che trova conferma quando si scopre che il 79% dei maschi non è mai stato dall’andrologo, addirittura il 5% non sa nemmeno chi sia). La mancanza di una «guida» che accompagni l’uomo nel corso della sua vita sessuale (così come invece avviene per le donne con la figura del ginecologo) può generare carenze di informazioni, o peggio informazioni distorte, che potrebbero ridurre la piena soddisfazione sessuale.
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Il dato più allarmante
Ma eccoci giunti al dato più allarmante. La soglia dei 40 anni rappresenta, secondo questa ricerca, il fatidico spartiacque: in questa fase della vita oltre il 70% delle coppie fa sesso meno di 4 volte al mese. Addirittura 1 persona su 10, fra gli intervistati, ammette di essere in astinenza da almeno 6 mesi.
Le cause sono plurime: dallo stress, alle difficoltà economiche, dai cattivi stili di vita alla dilagante fruibilità della pornografia on-line. Il dato più preoccupante riguarda però lo scarso interesse a identificare affrontare i motivi che rendono la vita sessuale degli uomini e delle donne italiane sempre più piatta.
Riaccendere il desiderio, migliorare le proprie prestazioni, valorizzare la propria soddisfazione è però possibile e nella maggior parte dei casi anche senza dover ricorrere a cure farmacologiche. Dando per scontata l’attenzione per il proprio stile di vita e alla prevenzione, una quota sempre maggiore di persone appare più consapevole e psicologicamente più disposta a scegliere rimedi naturali, sotto forma di integratori naturali, per riappropriarsi e godere appieno della propria sessualità. In ogni fascia dell’età adulta.
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