La disfunzione erettile è un problema che assilla molti uomini, si stima che in Italia ne stiano soffrendo all'incirca 6 milioni di uomini. Comunemente viene definita come l'incapacità di raggiungere e/o mantenere un'erezione valida a soddisfare il rapporto di coppia.
L'uomo se ne accorge quando ad esempio l'erezione non permette la penetrazione, o iniziano a mancare quelle erezioni spontanee notturne o mattutine che in tutti gli uomini sono fisiologiche.
Questi sono alcuni dei segnali che il sistema vascolare non è più integro. Nella foto sottostante vediamo il pene in una situazione normale e il pene in sofferenza vascolare.
L'erezione è un meccanismo molto complesso, determinato dal corretto funzionamento di più ingranaggi:
- emotivo
- fisico
- ormonale
Basta che uno solo di questi aspetti sia compromesso, perché venga meno l'erezione.
Spesso può essere un problema ormonale: l'uomo che è in una fascia d'età in cui compare il climaterio (periodo che precede e segue l'andropausa, lo stesso che nelle donne precede o segue la menopausa) può avere un calo di Testosterone o un aumento di ormoni anche da stress come la Prolattina che hanno la capacità di rendere il pene sempre più vasocostretto.
Per cui - sostiene il dott. Andrea Militello, Andrologo e Urologo - anche un uomo che apparentemente è in buon equilibrio psicofisico ma ha una iperproduzione di ormoni da stress può avere una disfunzione erettile legata a questo squilibrio ormonale e metabolico.
Spessissimo, forse la metà dei problemi di disfunzione erettile, partono con un problema a sfondo emotivo o psicologico che o ne è una causa o, purtroppo, può accompagnare la disfunzione erettile .
L'erezione ha inizio prima di tutto nel cervello: quando il corpo riceve stimoli eccitanti, manda al cervello il messaggio di far avviare l'erezione. Perché l'erezione abbia inizio o si mantenga, però, l'uomo non deve avere pensieri negativi. Ansia, insicurezza, paura di non soddisfare la partner, sono tutti stati emotivi che creano nel cervello delle reazioni chimiche che riducono o impediscono l'erezione.
Si crea nell'uomo una sorta di circolo vizioso: “Sono testo, ansioso, mi sento messo alla prova”, queste emozioni negative compromettono l'erezione e il maschio si convince ancora di più di avere un problema di erezione. Nei rapporti sessuali successivi, la paura di fallire sarà ancora più grande e le probabilità di avere una defaillance erettile aumenterà notevolmente.
Avvenuti i primi episodi - continua il dott. Militello - nell'uomo può subentrare una sorta di componente psicogena, cioè la paura che il problema si ripresenti.
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