Il ginkgo biloba

Ginkgo Biloba (Salisburia adiantifolia)

Ginkgo: una pianta antica e miracolosa

Per migliaia di anni Il Ginkgo biloba è stato usato come medicinale. Numerose ricerche recenti, hanno scientificamente dimostrato gli effetti benefici dell'estratto sul miglioramento delle funzioni circolatorie vascolari, in particolare quelle arteriose; questi effetti sono stati studiati nell'ambito cerebrale: nell'anziano (nella demenza senile e nel rallentamento delle funzioni cognitive) ma anche in persone sane e giovani, dove ha dimostrato di incrementare la memoria a breve termine, la concentrazione e le facoltà cognitive. Gli effetti positivi sul circolo arterioso sono anche stati studiati in persone con problemi circolatori arteriosi degli arti (ad esempio il morbo di Burger).

Gli studi sulla farmacodinamica e sul metabolismo cellulare hanno consentito di precisare con certezza la buona attività antiossidante del Ginkgo (attività anti-radicali liberi).

Il Ginkgo, usato sotto controllo medico, può essere d’aiuto in caso di sindrome emorragica, in pazienti in terapia con anticoagulanti, con coagulopatie, o prima di alcune procedure chirurgiche.

Altri studi dimostrerebbero che il Ginkgo avrebbe effetti benefici sulle disfunzioni sessuali, sia maschili che femminili. Migliorando, infatti, la circolazione sanguigna anche periferica e proteggendo i vasi capillari, agisce stimolando l'afflusso di sangue agli organi genitali e aumentandone la fluidità. In questo modo, nell'uomo stimola l'attivazione e il mantenimento dell'erezione, nella donna migliora la sensibilità e la lubrificazione vaginale.

 

Tutti i Benefici del Ginkgo Biloba

  • Trattamenti di insufficienza venosa
  • Migliorare le prestazioni cerebrali
  • Problemi sessuali (migliora l'erezione e la sensibilità clitoridea)
  • Trattamento contro emorroidi
  • Disturbi dell’occhio
  • Disturbi dell’orecchio
  • Contrasto dei disturbi cerebrali degenerativi
  • Mal di testa
  • Riduce i sintomi premestruali

  Non c’è da stupirsi se il Ginkgo biloba è considerato la pianta della longevità e della giovinezza, anche sessuale!  

 

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Studi clinici che dimostrano le virtù del Ginkgo

Studi condotti negli Stati Uniti dal dottor Jerry Cott, psicofarmacologo e direttore del programma di ricerche farmacologiche dell’ Istituto nazionale di igiene mentale, hanno dimostrato che questa pianta sia in condizione di ritardare piccoli ictus, la perdita della memoria e delle capacità mentali caratteristiche dell’ Alzheimer.

Il dottor Turan Itil, docente di psichiatria al Medical Center della New York University e autorevole esperto di farmacologia del cervello, ha testato l’estratto di ginkgo su trecento pazienti e ha notato che i tracciati elettroencefalografici (EEG) dimostravano una elevata attività farmacologica a livello cerebrale. Utilizzando sempre l’ EEG. il dottor Itil ha confrontato il tracciato di pazienti trattati con ginkgo con quello di altri pazienti trattati con il tacrine (farmaco anticolinesterasico, impiegato nella demenza presenile di Alzheimer) e ha notato che i profili erano analoghi, ma il ginkgo provocava funzione cerebrale tre volte superiore. L’attività delle onde cerebrali alfa aumentava dopo tre ore dalla somministrazione nel 66 per cento dei soggetti trattati con 240 milligrammi di Ginkgold (prodotto tedesco denominato anche “attivatore dell’apprendimento”).

Il dottor David Snowdon dell’Università del Kentucky sostiene che la pianta stimoli il metabolismo degli zuccheri nel cervello, aumentando le energie e flusso sanguigno a livello cerebrale. Scoprì che la causa della perdita della memoria era derivata da piccoli ictus; usando quindi il ginkgo che essendo un forte antiaggregante piastrinico migliorò la condizione clinica dei suoi pazienti. Studi tedeschi dell’Università di Berlino hanno sperimentato il ginkgo su 222 soggetti cui era stata diagnosticato Alzheimer lieve o moderato oppure demenza causata da piccoli ictus. Per circa sei mesi i pazienti furono trattati con 240 milligrammi di estratto di ginkgo oppure con placebo. I pazienti che furono trattati con la pianta migliorarono rapidamente rispetto a quelli che avevano assunto il placebo, avvertendo soltanto leggeri effetti collaterali, tipo nausea, mal di testa o lievi disturbi allo stomaco.

Il dottor B. Hofferberth su Human Psychopharmacol ha descritto lo studio effettuato su 40 pazienti trattati con placebo o con la somministrazione di 80 milligrammi di ginkgo per tre mesi annotando il netto miglioramento del flusso cerebrale nei pazienti trattati con la pianta.

Altre analisi fornite soprattutto da studi francesi hanno dimostrato l’attività farmacologica del prodotto e la buona tollerabilità.
BIBLIOGRAFIA

Informazioni basate su una monografia professionale pubblicata e rivista dai contributori dell Natural Standard Research Collaboration (www.naturalstandard.com): Tracee Rae Abrams, PharmD (University of Rhode Island); E-P Barrette, MD (Case Western Reserve University School of Medicine); Ethan Basch, MD (Memorial Sloan-Kettering Cancer Center); Samuel Basch, MD (Mt. Sinai Medical Center); Julie Conquer, PhD (RGB Consulting); Paul Hammerness, MD (Harvard Medical School); David Kroll, PhD (Duke University); George Papaliodis, MD (Massachusetts Eye and Ear Infirmary); Michael Smith, ND, PharmS (Canadian College of Naturopathic Medicine); Philippe Szapary, MD (University of Pennsylvania); Catherine Ulbricht, PharmD (Massachusetts General Hospital); Mamta Vora, PharmD (Northeastern University), Wendy Weissner, BA (Natural Standard Research Collaboration).

 

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