Ciao a tutti, oggi cercheremo di dipanare le nubi che ancora oggi aleggiano sugli integratori alimentari e non solo negli ambienti sportivi, sulla loro possibilità di essere sostanze dopanti…
Spesso si pensa che normali integratori alimentari che contengono principi attivi estratti da piante o sostanze naturali come creatina, aminoacidi ramificati, carnitina o proteine, siano in realtà doping… Nulla di più sbagliato, anche perché i farmaci usati a scopo di doping sono illegali, mentre gli integratori alimentari no e sono venduti legalmente, nelle farmacie, nei negozi di articoli per sportivi ed online. Spesso, soprattutto giovani ed inesperti osservano con timore (a volte a ragion veduta!) i vari barattoloni presenti sugli scaffali delle palestre o di negozi specializzati, i più preparati e gli istruttori seri sanno bene che gli integratori oltre a non avere nulla a che fare con gli anabolizzanti hanno un meccanismo di azione coadiuvante nelle preparazioni atletiche e che il loro compito è quello di ripristinare sostanze naturali nell’organismo che fisiologicamente o per altri fattori possono diminuire con l’età!
I farmaci dopanti, inoltre, hanno una efficacia decisamente più elevata nell’aumentare massa e definizione muscolare in tempi ristretti, ma sono anche ricchi di effetti collaterali ed espongono il soggetto ad elevati rischi, come l’infarto del miocardio. Gli integratori alimentari hanno ovviamente efficacia decisamente minore dei farmaci, ma se usati in maniera adeguata hanno degli effetti collaterali praticamente nulli.
Gli integratori alimentari vengono consigliati/prescritti principalmente per
- Mantenimento salute e benessere (sport e qualità di vita)
- Prevenzione
- Trattamento o co-trattamento con i farmaci
Anche se questo, purtroppo, ancora non avviene applicato da tutte le aziende, la normativa prevede per la vendita on line la presenza di informazioni precise sull’integratore, sul loro contenuto, il corretto dosaggio, i consigli di assunzione e con la descrizione completa delle diciture riportate sull’etichetta, una regola che se non applicata dovrebbe far desistere dalla volontà di acquistare tali integratori, infatti, “un contrassegno sulle confezioni dei medicinali regolarmente in vendita, ma considerati potenzialmente positivi ai controlli antidoping mette in guardia atleti e cittadini sugli eventuali effetti dopanti delle sostanze in questione”!
Per l’atleta professionista non sono considerate sostanze dopanti quelle che sono contenute nei prodotti comunemente indicati come "integratori alimentari" purché contengano sostanze la cui vendita sia consentita, anche se l’articolo 1 comma 2 della Legge 14 dicembre 2000, n. 376 “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping” suggerisce che
un uso indiscriminato di tali sostanze potrebbe comunque essere considerato pratica dopante.
Molti degli integratori in commercio non sono di per sé dannosi se usati alle dosi raccomandate. Tuttavia, spesso gli atleti sono convinti che più alta è la dose, maggiori sono gli effetti che si desiderano raggiungere. Questa convinzione deve essere smentita infatti, più elevata è la dose di una sostanza introdotta e più è probabile che insorgano effetti avversi. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che la combinazione di integratori diversi può essere causa di effetti avversi. A maggior ragione sarà importante prima di modificare le vostre abitudini alimentari, inserendo uno o più integratori, consultare il vostro medico di fiducia che vi aiuterà a capire se esiste o meno la necessità di inserire integratori nella vostra dieta alimentare e concordare con lui la giusta dose.
La legge in Italia in materia di integratori e doping
Erroneamente pensando al termine doping il campo di interesse si restringe al mondo sportivo, in realtà il doping è un fenomeno che ha gravi ricadute sulla vita e sulla saluta non solo degli atleti, ma anche su quelle tante persone che esercitano professioni che richiedono controlli periodici antidoping. E’ bene evidenziare che
costituiscono doping la somministrazione o l´assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l´adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell´organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti 1.
L’Italia ha adottato una delle normative più severe del mondo, vietando la vendita di tutte le sostanze ritenute dopanti dalla WADA, l’organizzazione mondiale antidoping, salvo l’uso controllato nei farmaci. Il divieto di commercializzazione vale anche quando i prodotti che non siano farmaci autorizzati o preparazioni galeniche sono destinati ai non atleti.
Altre nazioni europee hanno un approccio meno severo, e limitano le sostanze ritenute più pericolose (steroidi) oppure separano completamente la problematica sportiva da quella sanitaria.
Fonti: 1. http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?lingua=italiano&area=antiDoping http://sportsenzadoping.it/il-doping/schede-di-approfondimento/86-integratori https://www.linkiesta.it/it/article/2015/03/01/gli-sportivi-usano-sempre-piu-integratori-e-rischiano/24864/