In un post precedente abbiamo spiegato cosa sono gli integratori alimentari e come vengono classificati in base agli ingredienti. Oggi approfondiamo un aspetto molto pratico ed importante per il consumatore: come scegliere l'integratore giusto e quali caratteristiche dovrebbe avere un prodotto per essere considerato un buon integratore.
Prendere consapevolezza nella scelta degli integratori alimentari è un buon punto di partenza per migliorare la qualità della nostra vita. Ancora oggi sugli integratori le opinioni sono alquanto contrastanti, alcuni pareri ne fanno sostanze miracolose panacea di tutti i mali, altri li additano come veleni da debellare.
Ovviamente entrambe le posizioni sono estreme e non supportate da studi e ricerche scientifiche. Intanto, però, quotidianamente ci accostiamo ad interruzioni pubblicitarie nelle quali non manca mai uno spot che consigli di integrare vitamine per aumentare la nostra energia durante la giornata o assumere regolarmente una compressa che ci aiuterà nel contrastare fastidiosi sintomi che condizionano negativamente la nostra vita, un bombardamento di informazioni che spesso vengono sottovalutate o confuse, ma in pochi ci domandiamo, quando e come si utilizza un integratore alimentare? E’ davvero necessario assumerli? Che caratteristiche deve avere un buon integratore, a quali criteri di qualità deve rispondere?
Qui cercheremo di rispondere a questi interrogativi, ma è solo uno spazio informativo, consigli dettati dall’esperienza e dalla professionalità, ricordate che è buona abitudine confrontarsi con il medico il quale, in base alla vostra anamnesi e ad esigenze specifiche saprà consigliarvi l’integratore più adatto a voi. Integratori, scegli tu? No, no, no, il parere del medico e il consiglio del farmacista (preferibilmente esperto in integrazione alimentare) non devono mai mancare prima di assumere qualsiasi tipo di integratore! Il ricorso ad integratori non deve essere mai inteso come sostituto di una dieta corretta né compensazione di uno scorretto stile di vita (sedentarietà, fumo, alcool…) infatti, per stare bene è indispensabile cambiare innanzitutto tutti quei comportamenti che non sono adeguati, alimentazione inclusa se necessario! Vi sono fasi della vita di ognuno di noi in cui l’apporto di alcuni micronutrienti può essere non adeguato al fabbisogno, come gravidanza, menopausa o terza età, in questo caso gli integratori alimentari possono rappresentare un valido aiuto per il mantenimento del benessere.
Le principali caratteristiche di un buon integratore
Come in qualsiasi altra cosa, anche nella scelta degli integratori è fondamentale scegliere quelli che garantiscono una buona qualità e sicurezza. Le principali caratteristiche che deve avere un buon integratore e che fanno la differenza al momento della scelta tra tanti altri in commercio sono le materie prime che contiene, l’assimilabilità da parte dell’organismo e la sinergia tra i diversi principi attivi che lo compongono. Ultimo ma non meno importante il prezzo, fare attenzione ai prezzi è necessario, in quanto alcuni integratori in commercio a prezzi davvero molto bassi non rispetteranno le aspettative del paziente, perché in confronto ad altri integratori hanno concentrazioni di principi attivi estremamente ridotte e materie prime di scarsa qualità.
Per quanto riguarda le materie prime non bisogna confondere il termine chimico con artificiale o sintetico, tutti e tre hanno diversi significati ed affermare che una sostanza presente in un integratore sia “chimica” non deve far pensare a qualcosa di negativo o che quell’integratore non sia naturale, tutt’altro, ogni reazione che avviene nel nostro organismo, infatti, è una reazione chimica e ciò non significa che sia tossica per il nostro corpo, sarà rilevante in questo caso che il prodotto che abbiamo scelto sia composto con sostanze di ottima qualità e naturali al 100%.
Un altro criterio di valutazione della qualità di un integratore è la sua assimilabilità da parte dell’uomo, bisogna tener conto, quindi, che una sostanza esiste in diverse forme ed è auspicabile che nei prodotti che integriamo nella nostra dieta venga utilizzata quella più facilmente assimilabile. Diffidate da chi vuole convincervi che una sola sostanza, anche se ottima, basti al fabbisogno quotidiano o ad integrare le carenze di cui il nostro organismo necessita in un particolare stadio della vita o per contrastare sintomi specifici di alcune patologie. Basti pensare che il nostro metabolismo funziona come una macchina e come tale le prestazioni dipendono esclusivamente dal giusto funzionamento di ogni sua singola parte, allo stesso modo un integratore di qualità sarà bene bilanciato e proporzionato tra i suoi vari componenti al fine di assicurare un effetto ottimale.
Al fine di garantire la sicurezza dei prodotti e la corretta informazione ai consumatori, l’immissione in commercio di un integratore alimentare deve essere preceduta dalla comunicazione (notifica) al Ministero della Salute, che ne valuta la conformità alla normativa in vigore. Gli integratori alimentari e nutraceutici che superano tale procedura di verifica sono inclusi in un Registro con uno specifico codice che può essere riportato in etichetta. È possibile consultare il registro degli integratori notificati direttamente dal portale web del Ministero della Salute, la ricerca può essere eseguita indicando il nome del prodotto (parte A) o il nome della ditta produttrice (parte B) ed è, inoltre, possibile consultare l’elenco degli stabilimenti autorizzati alla produzione e/o al confezionamento degli integratori.
In risposta agli interrogativi che hanno aperto questo spazio informativo “Integratori: quali, quando e perché?” possiamo riassumere il tutto in: scegliere gli integratori migliori, riconoscibili dai principi attivi e i meccanismi di azione che li caratterizzano, il rapporto tra le materie prime contenute nell’integratore ed il prezzo sia bilanciato (rare materie prime incidono sul prezzo finale ed una loro buona lavorazione deve essere pagata, in quanto è garanzia di qualità perché assicura il rispetto di processi produttivi standardizzati e monitorati) che rispettino le aspettative di assimilabilità e sinergia, quando conduciamo una vita molto movimentata, un’attività fisica intensa o una malattia (di breve o lungo periodo) queste condizioni possono dare vita a situazioni in cui il corpo necessita di una quantità maggiore di nutrienti è in questo caso che un integratore può fare la differenza e aiutarci nella cura.
Conclusioni
E’ chiaro che una nutrizione corretta costituisce, assieme a una adeguata attività fisica e al controllo di altri fattori di rischio, come il fumo o l’alcol, un elemento fondamentale nella prevenzione di numerose condizioni patologiche, è ormai stato dimostrato che lo stile di vita e le scelte alimentari agiscono in modo incisivo nella possibilità di evitare lo sviluppo di malattie, di controllarne l’evoluzione o, al contrario, provocarne l’insorgenza. Una dieta bilanciata agisce quindi come strategia preventiva efficace, al tempo stesso, particolare attenzione deve essere posta a soddisfare il fabbisogno giornaliero di determinati microelementi la cui carenza può indurre o favorire lo sviluppo di patologie diverse. In caso di deficit di questi elementi, o in determinate condizioni fisiologiche, l’organismo può trarre beneficio dall’introduzione di specifici integratori alimentari e nutraceutici funzionali.
Confrontarsi con il medico o lo specialista è molto importante prima di assumere qualsiasi integratore alimentare, perché entrambi terranno conto dell’individualità metabolica di ogni paziente, secondo la quale ciascun metabolismo ha necessità diverse e tutte possono essere soddisfatte nel miglior modo attraverso integrazioni personalizzate e mirate.