Esiste una connessione tra problemi alla prostata e problemi di erezione? Come un problema prostatico si può trasformare in un problema erettile? In questo articolo analizzeremo il possibile collegamento prostata e infiammazioni alla prostata ed erezione.
Quando un uomo si trova a dover affrontare un problema erettile, è molto facile che vada in uno stato di ansia e stress o che si metta subito alla ricerca dei famosi farmaci contro la disfunzione erettile. Non è questo il modo giusto per affrontare e risolvere il problema.
A volte un deficit erettile può essere il sintomo della sfera sessuale di una patologia o di un disturbo che l’uomo ignora di avere. Un problema alla prostata, ad esempio, può essere la causa della difficoltà ad avere o a mantenere un’erezione.
I collegamenti tra prostata e erezione
I problemi alla prostata sono molto frequenti negli uomini e possono presentarsi già a partire dai 30 anni (o, più raramente, anche prima). Molto spesso, i problemi alla prostata si accompagnano anche a difficoltà erettili più o meno gravi. Anche se poco conosciuta, la correlazione prostata – erezione, trova fondamento scientifico.
La prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile, una sua infiammazione o un malfunzionamento quindi, possono provocare difficoltà
- nel rilascio della muscolatura liscia dell’apparato genitale
- nel passaggio degli stimoli bioelettrici e neurali dal cervello al pene: questi stimoli, in un uomo eccitato, dovrebbero favorire l’afflusso di sangue verso i corpi cavernosi del pene, meccanismo che innesca l’erezione.
Quindi, oltre ai tipici dolori e fastidi (frequenza urinaria, bruciore durante la minzione, difficoltà ad urinare, difficoltà eiaculatorie), le prostatiti e i problemi alla prostata possono causare anche difficoltà erettile.
E’ ovvio che una tale situazione quasi inevitabilmente genere nell’uomo anche un certo abbattimento psicologico con calo dell’autostima sessuale e ansia da prestazione. Quest’ultima a sua volta, non potrà che peggiorare la situazione generale alimentando ancora di più la disfunzione erettile, generando un circolo vizioso infinito.
LEGGI ANCHE: Quando la prostata non è sana
Che cosa fare?
Un uomo con disfunzione erettile che sospetta anche problemi alla prostata, per prima cosa dovrebbe rivolgersi ad uno specialista andrologo o urologo per effettuare le analisi specifiche e per avere una diagnosi precisa del suo quadro clinico. Solo con una diagnosi precisa e chiarito di quale problema alla prostata l’uomo è affetto, sarà possibile per il medico consigliare la terapia adeguata che, in genere, è di tipo farmacologico.
I farmaci per i problemi erettili e le prostatiti
In merito propri al trattamento farmacologico contro le prostatiti e i problemi erettili , vogliamo fare due brevi considerazioni.
Viagra, Ciali e Levita sono solo sintomatici: agiscono, cioè, alleviando o sopprimendo il sintomo ma non rimuovono la causa che l’ha scatenato. Ecco perché in alcuni casi i farmaci non sono efficaci, o meglio, agiscono solo temporaneamente e al bisogno consentendo al paziente una soddisfazione sessuale, ma poi il sintomo si ripresenta e la situazione resta compromessa. E’ questo il caso, ad esempio, dei problemi erettili dovuti da malfunzionamento della prostata.
Molti farmaci per la prostatite, inoltre, hanno come effetto collaterale (riconosciuti e dischiarato nel foglietto illustrativo) quello di inibire il meccanismo psico-fisico dell’erezione, provocando quindi episodi di disfunzione erettile.
Quindi, quella che può sembrare la strada più veloce per risolvere un problema, a volte non è detto che sia la migliore o la più efficace. Se un uomo dovesse avere problemi alla prostata o disfunzioni erettili, è bene scegliere con cautela il tipo di trattamento da intraprendere e informarsi preventivamente anche sulla possibilità di ricorrere a rimedi naturali.
Alcuni integratori, infatti, possono essere molto utili per la salute della prostata e per alleviare i fastidiosi sintomi di una infiammazione o ingrossamento della ghiandola per le disfunzioni erettili, in particolare quando queste derivano dalla lunga inattività sessuale, o da problemi di autostima sessuale e/o ansia da prestazione.