Disturbi sessuali: le risposte del Sessuologo

La consulenza sessuologica è un’attività rivolta sia al singolo che alla coppia, utile per affrontare e superare molti disturbi sessuali. Ecco alcune risposte fornite dal dott. Paolo G. Zucconi, Sessuologo clinico e Psicoterapeuta comportamentale, alle domande e ai dubbi di alcuni utenti che ci scrivono nella rubrica "I consigli del Sessuologo".

Disturbi sessualiI disturbi sessuali sono spesso di natura psicosomatica: comportano danni a livello organico e sono causati o aggravati da fattori emozionali. Mente e corpo, ovvero il mondo emozionale ed affettivo e il soma, sono due aspetti inscindibili della persona.

E' certamente vero che molti disturbi sessuali possono avere una causa organica, ma anche in questo caso la difficoltà sessuale ha ripercussioni di natura psicologica del paziente e nella coppia.

Quando si vive una condizione di disagio o di malessere sessuale o si avverte che qualcosa impedisce, rende spiacevole o dolorosa l'esperienza erotica, è opportuno rivolgersi al Sessuologo: una figura professionale che può diventare una vera e propria risorsa per il singolo e per la coppia, in quanto permette di intervenire precocemente sui disturbi sessuali e di evitarne tutte le spiacevoli conseguenze.

La nostra redazione si è avvalsa della preziosa collaborazione del dott. Paolo G. Zucconi, Sessuologo clinico e Psicoterapeuta comportamentale, per risponde alle numerose domande e ai dubbi degli utenti.

Leggiamo alcune delle risposte più significative e preziose sui disturbi sessuali.

 

Blocco fisico nonostante ci sia attrazione

Salve dottore, mi chiamo [...], ho quasi 23 anni e sto con un ragazzo da 1 anno; sono molto attratta fisicamente da lui ma il problema é che mi blocco, nonostante ho voglia, non riesco a fare una cosa così fisica con una persona che mi é così vicina sentimentalmente. Datemi qualche consiglio per favore , come potrei superare questo mio “blocco“? Grazie

 

Gentile [....], da quanto scrive penso si tratti di un blocco mentale che va analiticamente valutato nei meccanismi sottesi e nelle cause prima di esprimersi con una formula del tipo che cosa e come fare: anche perché se per un anno ha agito tale comportamento probabilmnete vanno analizzati in particolare alcuni suoi ragionamentio alla luce di caratteristiche maladattive riferite alla personalità che non le consentono di lasciarsi andare facilmente.

Penso che una visita sessuologica potrebbe per lei essere illuminante per lo meno per capire quanta strada si richiede di fare prima di raggiungere il risultato atteso. Tuttavia a distanza con consigli pratici e concreti non vedo soluzioni. Un percorso terapeutico, una volta fatta una appropriata valutazione anche psicologica, penso sia più congruo per la soluzione di quanto le capita.

Cordialmente Dr. Paolo G. Zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale

 

Calo del desiderio

Buongiorno dottore, sono sposata da circa 14 anni. Credo di amare ancora molto mio marito e dico “credo” perchè da circa un anno avverto un certo calo desiderio. Quando accade questo, vuol dire per forza che c’è crisi?

 

Gentile signora,

un calo del desiderio sessuale è "fisiologico" sia per l'uomo sia pure per la donna dopo 14 anni di matrimonio. Il meccanismo solitamente fa riferimento alla abitudine di determinati schemi di routine che si perpetuano nel tempo. Si tratta di rompere tali schemi fissi che regolano la vita sessuale della coppia. Creare quindi dei correttivi ed innozioni nella relazione: soroprendere il coniuge ma anche farsi sorprendere. Sono solitamente le novità che rinnovano il desiderio. Un sessuologo potrà guidarvi verso una vita sessuale più varia e più innovativa allo scopo di riprendere il desiderio sopitosi che non è parallelo al sentimento d'amore che lei prova per il marito. Trattasi di due diverse realtà. Quanto ipotizzato per un percorso sessuologico di rinnovamento va considerato sempre in assenza di assunzione di farmaci, recenti eventi stressanti interferenti, litigiosità di coppia, eventuali malattie o situazioni menopausali o premenopausali complesse. Tali condizioni infatti rischiano di deprimere il desiderio sessuale indipendentemente dalla forza dell'abitudine. Pertanto anche in tale situazione difficilmente la causa è solo una ma la disfunzione va vista in un'ottica multicausale (psicologica, farmacologica. medica, sociale) dove ogni causa ha un peso relativo diverso che puà cambiare anche nel corso evolutivo della stessa disfunzione.

Dr. Paolo G. Zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale

 

Mi sento solo un oggetto

Salve, ho scoperto che il mio compagno guarda video porno. Lo fa ogni giorno quando non sono a casa ed anche di notte appena vado a letto lui mi dice che deve inviare mail di lavoro o che non se la sente di venire subito a letto, quindi pensa che io stia dormento. Poi quando viene a letto mi riempie di baci, abbracci, diventa dolcissimo e dice che sono l'unica donna della sua vita. Vuole fare più spesso sesso e lo fa con maggior coinvolgimento e continua a ripetermi quanto mi ami. Non so cosa fare...sto male, mi sento molto triste...ci frequentiamo da due anni e conviviamo da appena sei mesi. Mi parla di matrimonio, figli..queste attenzioni crescenti vanno di pari passo con questa sua abitudine...Io non gli credo più...penso che dovrei lasciarlo...non so come affrontare la cosa...non so cosa provi realmente per me. Mi sento solo un oggetto.

 

Gentile signora [...], la tendenza di dedicarsi al sesso virtuale visionando video porno recentemnete è molto diffusa. Se, come lei ben scrive, il suo compagno la riempie di attenzioni "quando viene a letto", quindi non la trascura sessualmente, non penso sia il caso di preoccuparsi eccessivamente. La visione di video porno per certe persone può essere un incentivo al desiderio sessuale che poi viene espresso concretamente con la priopria compagna. Finché è così va bene. Le sue "abitudini", per altro non proprio "ortodosse", paiono - fin ora - direttamente proporzionali al desiderio sessuale. Si può cominciare a opreoccuparsi quando le abitudini virtuali di lui prendono il sopravvento rispetto agli agiti reali con lei. Per ora, non tanto per motivi sessuali quanto psicologico-relazionali conviene, in modo molto "soft" partecipare al partner della propria preoccupazione verso la sua tendenza virtuale scopo chiarezza nel rapporto e rispetto reciproco. Comunque monito affinché la virtualità non porti via spazio agli agito sessuali, ma continui ad essere funzionale al desiderio manifestato. In questo momento parlare ha più una valenza psicologica che sessuologica: il suo parntner noon la priva di nulla di cui sente il bisogno, anzi. Tuttavia va chiarito il piano della relazione e la sincerità della stessa. Non è al momento pensabile di lasciare un partner che si dedica a lei con attivo coinvolgimento.

Dr. Paolo G. Zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale

 

Disfunzioni sessuali: faccio "cilecca"!

Buona sera dottor Zucconi, sono un ragazzo di 25 anni e da un paio d'anni circa ho problemi nella sfera sessuale. Tutto e' iniziato durante un rapporto con la mia attuale ragazza, durante il quale ho fatto "cilecca". La prima volta non ho dato molta importanza e mi son detto che poteva trattarsi di un po' di stanchezza ma la volta successiva prima del rapporto si era creata nella mia testa la paura e la preoccupazione che la cosa potesse ripetersi e così e stato! Da allora è capitato molte altre volte ed è nato come un circolo vizioso nella mia mente. [...] mi sento frustrato, impotente. Ho fatto anche una visita andrologica e sembra tutto a posto e secondo loro e una difunzione erettile psicogena.. lei cosa mi consiglia dottore?

 

Egregio signor [...], di solito la disfunzione si origina quando dopo una prima iniziale defaillance occasionale la persona ci fila su e prima del rapporto si preoccupa di un eventuale esito negativo così come è successo alla prima volta.Quindi si innesta un "circolo vizioso" e immancabilmnete ogni volta ricompare la difficoltà che non si vorrebbe. Conseguentemente poi anche la libido cala. Non tanto una visita andrologica (comunque necessaria) può risolvere il suo caso quanto una visita sessuologica e specifico intervento curativo. La consiglio pertanto di rivolgersi ad un capace sessuologo clinico che in breve tempo possa capire le cause e risolvere per sempre il suo problema contingente.

Dr Paolo G. Zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale

WELLVIT
Torna al blog