In pelle, trasparente, di pizzo, di gomma, latex, intero o senza dita, borchiato, aculeato, il guanto è da sempre considerato il simbolo erotico della vagina e la mano che lo calza il pene.
Tale simbolismo archetipo lo rende a tutti gli effetti uno strumento di seduzione, pensiamo a come Rita Hayworth in Gilda conquista l’immaginario erotico maschile semplicemente sfilandosi lentamente un ammiccante quanto lunghissimo guanto.
Strumento che in alcuni casi può trasformarsi in un vero e proprio (so)oggetto di adorazione ossessiva. Nel feticismo infatti è l’oggetto il vero soggetto del desiderio, dell’attrazione e dell’interesse sessuale.
A livello erotico, solitamente l’incontro con il guanto avviene con le prime pratiche masturbatorie. Le sensazioni erotiche che ne derivano fanno si che inseguito la persona lo continui ad essere usare, alla stregua di un feticcio, per aumentare il grado di desiderio ed eccitazione sessuale.
Il guanto è uno dei feticci più diffusi e gli svariati materiali lo rendono adatto agli impieghi e ai giochi sessuali più svariati, dal fisting allo spanking al cateterismo e alle “perlustrazioni” genitali di tipo clinical.
La persona ne possiede un numero svariato e il solo atto di toccarli, annusarli, accarezzarli o indossarli assume valenze erotiche e avvia la risposta sessuale di eccitamento.
Per loro la masturbazione guantata è di gran lunga più eccitante e piacevole del rapporto sessuale. Per alcuni il richiamo erotico di una da una mano guantata è talmente forte che il solo esserene sfiorati porta all’orgasmo.
Per altri, i feticisti del guanto, non può esserci eccitazione se non che con i guanti. L’uso, come la vista di qualcuno che li indossa, ma anche il semplice pensiero di indossarli suscita nel feticista del guanto una stimolazione erotica.
La loro sessualità quindi ruota esclusivamente ed ossessivamente intorno al guanto feticcio, impoverendo paradossalmente la propria vita sessuale dal punto di vista creativo, ludico, seduttivo, relazionale ed affettivo. Perché la sessualità feticista ogni volta è fatta di cliché, è una situazione sempre analoga alla precedente ad esclusività del guanto anche solo per il fatto che per loro infatti il sex glove fetish rappresenta il solo, modo per raggiungere l'orgasmo.
In queste persone, il feticcio, alla stregua di un oggetto transazionale disfunzionale, da alla persona sicurezza, la isola e la protegge dall’altro. Quindi l’uso del guanto da un lato rimanda all’incertezza che si cerca di tenere sotto controllo e dall’altra, se accomuniamo per analogia il guanto al condom, alla preservazione dai rapporti con gli altri.
Una sorta di base sicura da cui partire ed esplorare il mondo della sessualità.
Ma la mano guantata sublima anche una aggressività ansiosa e repressa riconducibile, come sostiene Robert Stoller, ad una traumatica umiliazione infantile che il bambino all’epoca non ha potuto decodificare come tale e che oggi in età adulta viene associata ad appagamento sessuale.
In queste persone il feticcio non è più parte stimolante del gioco erotico ma diventa il tutto limitando la persona nella espressione di se stessa, impedendogli di stare con chi gli interessa e di stabilire legami intensi.
Il feticismo rappresenta così la costruzione di un mondo totalmente privato, lontano da tutti e da tutto, dove domina una realtà esclusiva fra il feticista e il feticcio. Così il ricorso al feticcio nato dal appagamento di un bisogno diventa una necessità insuperabile e inglobante.
Articolo scritto dalla dott.ssa Anna Carderi
La dott.ssa Anna Carderi è Psicologo clinico, Psicoterapeuta e Sessuologo. Oltre alla formazione scientifica qualificata e all’ esperienza professionale, la dott.ssa vanta esperienze didattiche, attività di ricerca, attività editoriali mediatiche, pubblicazioni scientifiche e affiliazioni scientifiche. La dott.ssa riceve presso il proprio studio: Riano, Via del Falco 56 (Rm) Roma, Via R. Giovagnoli 6. Per contatti: 3294087906