Vaginismo: la fobia del coito

La caratteristica fondamentale del Vaginismo è la frequente o costante contrazione involontaria della muscolatura del terzo esterno della vagina, spasmo che precede la penetrazione con il pene, ma in alcuni casi anche con dita e durante la visita ginecologica.

Vaginismo e paura del sessoLa contrazione muscolare può essere tale da rendere impossibile la penetrazione.

Lamont (1978) distingue cinque diversi gradi di vaginismo:

  • Grado I: è caratterizzato da una modesta iperattività del muscolo elevatore dell’ano che non inficia la possibilità di penetrazione. Lo spasmo dell’elevatore dell’ano scompare con la rassicurazione della paziente;
  • Grado II: lo spasmo dell’elevatore dell’ano persiste durante l’esplorazione ginecologica;
  • Grado III: lo spasmo dell’elevatore dell’ano e la tensione muscolare delle natiche si verifica ad ogni tentativo di esplorazione ginecologica;
  • Grado IV: allospasmo dell’elevatore dell’ano si associano inarcamento del dorso, contrazione degli arti, reazione neurovegetativa, contrazione, difesa;
  • Grado V: la sintomatologia dei gradi precedenti è accompagnata da reattività neurovegetativa estrema che impedisce l’esame ginecologico

Piscicelli distingue tra:

  • Vaginismo superficiale dovuto alla contrazione dei muscoli bulbo-cavernosi, è un sintomo da conversione che deriva di solito da situazioni conflittuali con la gestione del piacere. Spesso sono donne che hanno sofferto di sindromi abbandoniche e sono state testimoni di gravi litigi tra i genitori.
  • Vaginismo profondo dove a operare sono i muscoli che compongono l’elevatore dell’ano. Si ipotizza che si origini da conflitti psicosomatici risalenti alla fase dell’organizzazione anale.

Il disturbo può quindi limitare lo sviluppo di relazioni sessuali e compromettere le relazioni in corso.

Le risposte sessuali (desiderio, eccitazione, orgasmo) possono essere mantenute se la penetrazione non viene tentata o prevista.

 

Cause e predisposizione al Vaginismo

Il disturbo si riscontra più spesso in donne giovani, di ceto medio-alto e con un elevato grado d’istruzione, con atteggiamenti negativi nei confronti del sesso e in donne con una storia di abuso o traumi sessuali (American Psychiatric Association, 1996) o interventi chirurgici nella zona pelvica.

Dietro il vaginismo spesso si celano conflitti sessuali, il più delle volte inconsci, legati a sensi di colpa, come nella dispareunia.

Il vaginismo è una reazione condizionata dall’associazione di dolore e di paura ai tentativi o anche alla sola fantasia della penetrazione.

Oltre allo spasmo primario, le pazienti manifestano solitamente anche fobia del coito e della penetrazione vaginale. Questa riluttanza fobica rende i tentativi di coito frustranti e dolorosi. La fobia della penetrazione spesso è una reazione secondaria al vaginismo primario ma talvolta precede il vaginismo che può essere associato, anche se non necessariamente, ad un’inibizione sessuale generale o all’inibizione orgasmica.

Anche una qualunque patologia degli organi pelvici, che renda contemporaneamente dolorosi la penetrazione o l’atto sessuale o che abbia in passato causato dolore, può predisporre all’insorgenza del vaginismo (Cassano et al., 2002).

Spesso in queste donne si riscontrano scarsa educazione sessuale, tabù associati a ipervalutazione della verginità, pensieri negativi sul coito e sull’intimità, esperienze sessuali precoci negative o storie di abuso, paura dell’intimità e del coito legati alla paura di perdere il controllo nel concedersi a un'altra persona.

Friedman descrive tre tipi di donne:

  1. La bella addormentata nel bosco, colei che instaura relazioni di tipo fraterno, spesso si tratta di coppie giovani dipendenti anche economicamente dai genitori con cui convivono anche dopo il matrimonio; entrambi vergini.
  2. Brunilde la più aggressiva delle walkirie che sfida l’altro sesso e non si lascia possedere da un altro uomo perché ha idealizzato il padre. In primo piano c’è la paura di perdere il controllo della situazione. Ostentano spesso un atteggiamento mascolino, hanno successo e gratificazione nel lavoro, disprezzano la femminilità.
  3. L’ape regina invece considera l’uomo esclusivamente in funzione della riproduzione e si duole del sintomo perché ostacola la realizzazione della maternità. Il partner non viene tenuto in considerazione come anche la sessualità di cui hanno una visione negativa.

Esiste anche nell’uomo un dolore eiaculatorio da spasmo muscolare, analogo al vaginismo della donna. Più spesso è di origine psicogena, intercorrente con periodi di compromissione della normale attività sessuale (Cassano et al., 2002).

In entrambe le patologie (vaginismo e dispareunia) il dolore interferisce con le tre fasi della risposta sessuale: desiderio, eccitazione, orgasmo.

 

Trattamenti

Per quanto riguarda il trattamento, poiché sono le dinamiche disfunzionali che si instaurano nel sistema coppia a contribuire all’emergere del disturbo sessuale è agendo proprio sul e con il sistema coppia che la terapia acquisisce il massimo della sua efficacia.

Gli aspetti cui si da più rilievo riguardano, lo spostamento dell’interesse dalla finalità orgasmica allo scambio di sensazioni piacevoli e sul sollecitare una discussione aperta sulla sessualità.

Il vaginismo inoltre può essere indicativo di un conflitto all’interno del sistema coniugale o dipendere dalla cattiva informazione sulla sessualità o da conflitti psicologici nei riguardi di quest’ultima, dando luogo a una attività sessuale superficiale, mediocre, insensibile e inadeguata di tipo meccanica e orientata esclusivamente verso l’orgasmo, trascurando così l’erotismo corporeo.

L’uso dell’ipnosi permette, altresì,  il realizzarsi di modificazioni somatiche e psichiche complesse e consente la regolazione degli automatismi disfunzionali delle contrazioni involontarie.

Il suo valore consiste nell’aggirare le resistenze della persona consentendo un’azione diretta su quelle difficoltà su cui altrimenti sarebbe difficile lavorare.

L’intervento rimane comunque al servizio degli obiettivi primari come il miglioramento dell’attività sessuale e la scomparsa del sintomo.

Articolo scritto dalla dott.ssa Anna Carderi

La dott.ssa Anna Carderi è Psicologo clinico, Psicoterapeuta e Sessuologo. Oltre alla formazione scientifica qualificata e all’ esperienza professionale, la dott.ssa vanta esperienze didattiche, attività di ricerca, attività editoriali mediatiche, pubblicazioni scientifiche e affiliazioni scientifiche. La dott.ssa riceve presso il proprio studio: Riano, Via del Falco 56 (Rm) Roma, Via R. Giovagnoli 6. Per contatti: 3294087906

     
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