Lasciando stare i tabù e gli stereotipi che ancora aleggiano, l'orgasmo è certamente uno dei piaceri della vita che ciascuno di noi dovrebbe ricercare e che porta l'uomo e la donna a vivere il massimo grado dell'espressione del piacere erotico-sessuale
Quando l'umore è a terra e sentiamo che la qualità della nostra vita scade, cosa c'è di meglio che concedersi dei piaceri? I piaceri della vita favoriscono il benessere, il senso di soddisfazione e accendono l'umore, quasi come fossero una medicina naturale. Per questo i terapeutici ci insegnano e suggeriscono di ricercarli e riattivarli.
Un cibo gustoso, una serata con gli amici, una passeggiata al parco, una canzone emozionante, un bacio, una carezza, un profumo inebriante, un sorriso dato o ricevuto, una serata romantica, il sesso: sono solo alcuni dei piccoli ma intensi piaceri della vita che in genere, le persone che si amano, ricercano quotidianamente perché sentono che sono fonte di vantaggi. L’orgasmo rientra a pieno titolo fra i piaceri della vita.
Personalmente penso – afferma il Paolo G. Zucconi, Sessuologo clinico e Psicoterapeuta comportamentale - che ognuno di noi abbia diritto a provarlo il più spesso possibile così come meritiamo di mangiare o bere (senza eccessi) qualcosa di gradevole o di godere altre gratificanti piacevolezze umane durante la nostra breve permanenza sulla terra.
L'orgasmo è un'esperienza psicofisica che porta l'uomo e la donna a vivere il massimo grado dell'espressione del piacere erotico-sessuale. E' il culmine di uno stato di massima eccitazione (plateau) che comporta l'attivazione automatica di un insieme di processi neurofisiologici: la pressione del sangue, la secrezione salivare e la sudorazione aumentano, il viso e la cute si arrossano, i muscoli si contraggono, il battito cardiaco accelera, il respiro rallenta e ansima, il tutto associato a processi psichici soggettivi fino alla sperimentazione di un diverso livello di coscienza con riduzione della stato di vigilanza, quasi come in una forma di autoipnosi, cui segue una sensazione soggettiva di completo e salutare rilassamento.
Orgasmo: piacere da vivere da soli o in coppia
L’orgasmo è un'esperienza che può essere vissuta in coppia, durante un rapporto sessuale o in sedute di piacere individuale tramite pratiche di autostimolazione. La masturbazione è sicuramente un valido aiuto quando non si ha un partner, può consolare dopo la fine di una relazione e, per sfatare tabù errati, può essere un'esperienza che dona benefici anche quando si ha una relazione appagante. La masturbazione infatti concilia il sonno, riduce i dolori, stimola l'egoistica concentrazione su se stessi e, non da ultimo, aiuta a raggiungere più facilmente e velocemente l’orgasmo.
Anche la masturbazione in coppia può essere un'esperienza fortemente piacevole e benefica e può diventare un gioco erotico. Si può scegliere di masturbarsi insieme al partner attraverso stimolazione vicendevole. Durante il rapporto sessuale, la masturbazione reciproca può aiutare a raggiungere un orgasmo simultaneo. Purtroppo la sincronia dell'orgasmo tra i partner non è sempre possibile, poiché la risposta sessuale della donna ha un tempo di quasi quattro volte superiore rispetto a quello dell’uomo. Cercarla ossessivamente, pertanto, rischia di distrarre l’attenzione dalle proprie sensazioni fino ad inibire il raggiungimento dell'orgasmo stesso.
Orgasmo maschile e orgasmo femminile
Nell'orgasmo maschile possiamo distinguere due momenti, quello dell'emissione del liquido spermatico e quello successivo dell'eiaculazione. Nella donna i meccanismi non sono così fisiologicamente chiari come nell'uomo, basti pensare che il primo studio sull'orgasmo della donna risale appena alla fine degli anni Cinquanta!
La maggior parte degli uomini ha bisogno di una pausa dopo l’eiaculazione per poter avere una nuova erezione ed un nuovo orgasmo (fase di risoluzione), molte donne sono in grado, se la stimolazione continua, di godere subito di un successivo orgasmo (orgasmo multiplo).
Restando sull'orgasmo femminile, si distingue tra orgasmo clitorideo e orgasmo vaginale. Secondo l'attuale modello neurofisiologico, circa il 90% delle donne possono raggiungere l'orgasmo con la stimolazione sufficientemente prolungata del clitoride (orgasmo clitoridèo), mentre di queste circa il 60% possono raggiungere l'orgasmo coitale o vaginale, una percentuale di circa il 29% dichiara di raggiungere sempre l’orgasmo con il coito.
In ogni caso, al di là di una distinzione fra i due orgasmi e delle diverse sensazioni che le donne provano (risposta rapida, respiro trafelato e la sensazione culminante, come certe donne riferiscono, mentre altre affermano di sperimentare soltanto una specie di rilassamento mentale), un orgasmo è un orgasmo, indipendentemente da come lo si ottiene.
Un'altra prerogativa tutta femminile pare sia la capacità di simulare l'orgasmo e anche in modo convincente. Gli studi riferiscono che oltre il 50 % delle donne ha qualche volta finto. La donna scegliere la simulazione per diversi motivi: solitamente simula quella donna che non riesce ad ammettere di non provare l’orgasmo o che crede di essere giudicata inadeguata ammettendolo apertamente; simula anche la donna che vuole compiacere il partner. In ogni caso fingere un orgasmo evidenzia una donna che vive una duplice difficoltà: si priva dell’esperienza piacevole dell’orgasmo (“anorgasmia”) e teme il giudizio degli altri (“disturbo di ansia sociale”).
Situazioni e condizioni che possono ostacolare la ricerca del piacere orgasmico
Ancora oggi è radicato lo stereotipo che, quando si fa l'amore, deve esserci l'orgasmo. Non si tiene conto però, del fatto che se si aspira esclusivamente al piacere orgasmico, si rischia di limitare l’esperienza sessuale 'all’indispensabile', ad uno sfogo di qualche secondo. Se poi l’orgasmo diventa un obiettivo imprescindibile, quando - come accade spesso – non viene raggiunto, l’esperienza sessuale, da esperienza piacevole diventa sgradevole, irritante, addirittura frustrante.
Altri fattori possono inibire, sia nell'uomo che nella donna, l'esperienza sessuale e il piacere orgasmico. Ad esempio la non-accettazione ed il senso di vergogna verso il proprio corpo, una ridotta attività immaginativa ed emotiva, una inadeguata stimolazione clitoridea o peniena, una difficoltà a rilassarsi ed a lasciarsi andare magari per timore di subire un giudizio negativo o per paura di perdere il controllo, un basso grado di familiarità ed intimità con il proprio partner, una attenzione troppo elevata rivolta al piacere del partner, ridotte occasioni di esperienza erotica, una scarsa educazione sessuale e di anatomia degli organi genitali di entrambi i sessi, perfino una religiosità troppo rigida, un trauma del passato, un basso desiderio o altri disturbi della sessualità maschile e femminile, tanto per citare alcune delle più rilevanti.
Quello che in sessuologia clinica è denominato “disturbo dell'orgasmo” può essere sia maschile che femminile. Nell'uomo è piuttosto infrequente e si manifesta nell’eiaculazione ritardata e nella eiaculazione impossibile. Molto frequente è invece la mancanza o l’inibizione dell'orgasmo nella donna.
E' definita “anorgasmia primaria” nel caso in cui la donna non ha mai raggiunto l'orgasmo sin dall'inizio della vita sessuale. Probabilmente, la causa scatenante è dovuta ad inibizioni sessuali e a paure infondate, le quali impediscono alla donna di “sciogliere” i freni inibitori e di concedersi completamente all'amore. Mentre l'anorgasmìa cosiddetta “secondaria”, subentrata successivamente, dopo un periodo di “normalità”. Quest'ultima si può presentare con il partner attuale, oppure, si parla di anorgasmìa situazionale quando l'orgasmo viene raggiunto solo con certi partners o in particolari circostanze.
La terapia sessuologica
Tutte queste situazioni possono essere affrontate e risolte attraverso una specifica terapia sessuologica. La soluzione più pratica ai vari disturbi dell’orgasmo è quella di partecipare, dopo accurata valutazione clinica del problema, ad una terapia sessuale comportamentale individuale e di coppia, con l’obiettivo terapeutico, in un arco di tempo previsto di circa 4/6 mesi, di aumentare la reattività sessuale e la ricezione consapevole delle proprie reazioni sessuali, favorendo piacevoli esperienze sensuali ed emozionali personali e di coppia.
Fonte: Paolo G. Zucconi, Sessuologo clinico e Psicoterapeuta comportamentale in Friuli Venezia Giulia
*Le informazioni contenute in questo post hanno esclusivamente scopo informativo e non sostituiscono il parere del medico.