Le emorroidi sono un disturbo molto frequente, sia negli uomini che nelle donne. Ecco una miniguida per conoscere più a fondo il problema: emorroidi rimedi naturali e cause, fattori fisici e psicologici che possono scatenarle, problemi che comportano, sintomi.
Cosa sono le emorroidi
Le emorroidi, o più precisamente la malattia emorroidea, sono una delle patologie benigne più comuni. Si stima colpiscano almeno una volta nella vita la metà della popolazione occidentale dopo i 40 anni. Secondo altre fonti oltre 3 milioni di italiani adulti soffre di emorroidi.
Le emorroidi insorgono generalmente tra i 45 e i 65 anni e l'infiammazione tende ad aggravarsi con il passare del tempo. Colpiscono indifferentemente sia gli uomini che le donne, anche se queste ultime sono più a rischio per via della gravidanza e del parto.
Nel linguaggio comune la malattia emorroidea viene identificata semplicemente con il termine 'emorroidi'. In realtà le emorroidi sono dei cuscinetti vascolari posti nel tratto finale del retto e contribuiscono al mantenimento della continenza fecale e agevolano il ricambio sanguigno. Normalmente la loro presenza non viene avvertita; quando invece si infiammano e si gonfiano risultando dolorose, danno origine alla cosiddetta malattia emorroidaria. Questa è il risultato di una forte infiammazione delle vene che si trovano nell’ano e nel retto che causano il prolasso dei tessuti della mucosa rettale e il cedimento delle emorroidi.
In genere si distingue tra emorroidi interne ed esterne. Le emorroidi interne non sono facilmente riconoscibili in quanto sono inserite all’interno dell’ano e sono visibili solo tramite esame endoscopico; le emorroidi esterne, invece, si sviluppano all’esterno della linea perianale in prossimità dell'ano come delle protrusioni ricoperte da pelle sensibilissima e morbida e, in seguito ai coaguli di sangue, diventano dure al tatto.
Sintomi delle emorroidi
Purtroppo le infiammazioni delle emorroidi sono asintomatiche solo in casi molto rari. L'esordio della patologia emorroidea molto spesso si manifesta con sintomi quali:
- sanguinamento: si tratta probabilmente del sintomo con maggiore frequenza (in circa l'80% delle persone con questa problematica). Il sangue dovuto alle emorroidi è di colore rosso vivo e può comparire o nelle feci o qualche goccia immediatamente dopo la defecazione;
- prurito e bruciore nella zona anale;
- fastidio e dolore: in genere il dolore non è molto intenso; la persona percepisce un senso di fastidio e pesantezza a livello ano-rettale;
- gonfiore;
- prolasso e comparsa di escrescenze carnose attorno all’ano: fuoriuscita delle emorroidi dal canale anale, in seguito ad uno sforzo o durante la defecazione.
La sintomatologia e la guarigione spesso sono aggravate da azioni quotidiane come le fisiologiche evaquazioni o lo sfregamento durante l'igiene intima.
# Sintomi avanzati e complicanze
Generalmente nella fase di esordio la patologia emooroidale si manifesta con sintomi piuttosto lievi che possono rimanere inalterati o, in rari casi, anche regredire spontaneamente.
Purtroppo nella maggior parte dei casi, con il passare del tempo, l'infiammazione tende a peggiorare in forme più gravi e con essa peggiorano anche i sintomi. Non è raro che questi interferiscano con il normale svolgimento di attività quotidiane fino a diventare invalidanti.
In uno stadio avanzato della malattia possono insorgere anche delle complicanze:
- anemia, legata all'eccessivo sanguinamento;
- emorroidi congeste, quando si verifica un eccessivo aumento di volume delle vene del tratto anale e la conseguente difficoltà del sangue a defluire;
- prolasso delle emorroidi interne; se non regrediscono spontaneamente con il riposo, il prolasso può diventare permanente e le emorroidi interne non ritornano più nel loro sito abituale;
- emorroidi interne trombizzate, quando cioè si forma un coagulo di sangue.
Cause e fattori di rischio delle emorroidi
Le emorroidi possono dipendere da molte cause, sia di natura organica che non organica.# Cause legate a fattori organici
Il manifestarsi di una patologia emorroidea può dipendere da fattori organici del paziente come:
- ristagno delle vene dell'addome, a sua volta legato a problemi cardiaci, circolatori, polmonari, della vescica;
- problemi dell'intestino come stitichezza abituale;
- le variazioni ormonali;
- la gravidanza, a causa di alterazioni ormonali che influiscono direttamente sul tessuto vascolare o come effetto meccanico dovuto alla presenza del feto, oppure per un drastico aumento della pressione intraddominale durante il parto.
# Cause non legate a fattori organici
Le emorroidi non sono sempre legate ad un malfunzionamento dell'organismo ma possono essere correlate anche a fattori predisponenti come :
- stile di vita sedentario;
- fattori psicologici come lo stress;
- alimentazione scorretta;
- familiarità.
Sedentarietà, sforzi eccessivi, abuso di lassativi, stazione eretta prolungata, abuso di alcol e/o nicotina ed alimentazione incongrua sono altri fattori che possono scatenare o aggravare i disturbi emorroidari.
A proposito di alimentazione è doveroso sottolineare che un organismo sano è perfettamente in grado di gestire tutti gli alimenti, anche quelli annoverati come rischiosi per le emorroidi. Ciò che può scatenare una infiammazione è l'abuso massiccio e prolungato di alcuni alimenti come carne, alimenti fritti, peperoncino, cioccolato, bevande alcoliche.
Prevenire le emorroidi
Determinare una causa certa e univoca della patologia emorroidea non è semplice, quindi non è facile parlare di una vera prevenzione. In ogni caso si può scongiurare l'insorgere dell'infiammazione seguendo alcuni accorgimenti che possono se non altro migliorare la funzionalità dell'organismo.
Come per la salute generale dell'individuo, anche per la prevenzione primaria (ossia prima della comparsa delle emorroidi) e la prevenzione secondaria (ossia durante e dopo la comparsa delle emorroidi) è importante adottare alcuni interventi comportamentali. Emorroidi: rimedi fai da te utili e preventivi possono essere:
- evitare la sedentarietà e svolgere attività fisica regolare, preferire in particolare sport come jogging, ballo, marcia o ginnastica dolce che rinforzando la regione pelvica;
- evitate tutte quelle situazioni che causano un aumento pressorio sulle emorroidi, come il sollevamento di carichi pesanti, o sforzi eccessivi nella defecazione.
- evitare fumo ed alcolici;
- seguire una dieta sana ed equilibrata ricca di acqua e fibre, aiuta a regolarizzare le funzioni intestinali, allontanando la stitichezza che è uno dei principali fattori di rischio. Questo rientra nei consigli sulle emorroidi: rimedi naturali alimentazione.
- igiene personale accurata, con lavaggi di acqua tiepida e sapone acido che accelera la guarigione ed allontana il rischio di infezione. Da evitare sono invece i lavaggi con acqua gelida poiché il conseguente spasmo della muscolatura anale potrebbe causare lo strozzamento dei noduli emorroidali;
- preferire biancheria intima di cotone che, essendo permeabile, lascia respirare la pelle evitando il ristagno di calore ed umidità.
Curare le emorroidi
A seconda della gravità dell'infiammazione delle emorroidi, la cura varia:
- nei casi più lievi e in uno stadio iniziale è sufficiente un po' di movimento, corrette abitudini alimentari per favorire la guarigione e l'applicazione di creme o gel rettali ad uso locale di origine naturale per alleviare i disturbi;
- nei casi di entità maggiore ma comunque reversibili, oltre all'applicazione locale che favorisce la cicatrizzazione e allevia i sintomi, è possibile ricorrere a tutta una serie di interventi ambulatoriali svolti in anestesia locale come fotocoagulazione e legatura elastica. Il risultato di questi trattamenti risolve nella maggior parte dei casi il problema al primo tentativo (circa il 60%), mentre in quelli più sfortunati si rende necessaria la ripetizione del trattamento.
- nei casi gravissimi l'unica soluzione è l'intervento chirurgico.
# Rimedi naturali per le emorroidi
Pomate, creme, supposte o gel rettali ad azione decongestionante, anestetica e/o disinfettante, possono essere validi rimedi preventivi e conservativi, utili per alleviare i sintomi emorroidali in stadio iniziale. Ecco alcuni consigli per le emorroidi infiammate: rimedi naturali.
Innovativo è ad esempio Benebeo gel rettale, un gel dalla formulazione unica e innovativa che sfrutta l'azione antinfiammatoria e cicatrizzante del Bergamotto, dimostrandosi anche attraverso studi scientifici* un eccellente aiuto naturale per contrastare i disturbi delle infiammazioni del canale-ano-rettale.
# Farmaci
Le principali sostanze impiegate a questo scopo sono i corticosteroidi e gli anestetici ad azione locale. Anche in questo caso, come avviene per moltissime altre patologie, i farmaci alleviano i sintomi ma non agiscono sulle cause che hanno dato origine alle emorroidi. Per questo motivo, e per gli altri effetti derivanti dal loro utilizzo, i farmaci non vanno assunti in maniera indiscriminata ma sotto esclusivo controllo medico.
Se tutte queste cure non sortiscono l'effetto desiderato e vi è un peggioramento della sintomatologia, non risolvibile mediante tecniche ambulatoriali, l'intervento chirurgico va considerato come l'unica alternativa realmente efficace.
# Intervento chirurgico
Per le emorroidi di grado superiore al primo associate a forti sanguinamenti, a trombi frequenti o a prolasso completo (IV grado), è necessario ricorrere all'intervento chirurgico, ossia all'asportazione delle emorroidi (emorridectomia).
Esistono tre tipi principali di interventi chirurgici:
- quello classico (emorroidectomia tradizionale aperta di Milligan e Morgan), non privo di effetti collaterali, si basa sull'asportazione chirurgica delle emorroidi grazie alla rimozione dell'eccesso di tessuto responsabile di emorragie e prolasso;
- il metodo basato sulla tecnica messa a punto dal Dr. Longo, si basa invece sul riposizionamento delle emorroidi prolassate (intervento di prolassectomia ed emorroidopessi);
- il metodo THD, consiste nella sutura dei rami terminali dell'arteria rettale superiore che è l'arteria che porta sangue alle emorroidi. In caso di prolasso, alla sutura si associa una pessia, ovvero il riposizionamento della mucosa nella sua sede naturale.
Gli ultimi due metodi sono certamente più innovativi rispetto al primo e consentono al paziente un recupero più rapido (in genere entro 10-15 giorni il metodo Longo e 7-10 giorni il THD che non prevede asportazione di tessuti, rispetto alle 4-6 settimane previste con l'intervento tradizionale ), alleviano la sintomatologia dolorosa ed hanno un'efficacia sovrapponibile al metodo tradizionale.
La scelta dell'intervento più adatto viene compiuta dallo specialista in base ai risultati della visita specialistica proctologica.
* Nuovo approccio diagnostico-terapeutico nella patologia infiammatoria del canale anale. Studio comparativo mesalazina VS mesalazina + frazione flavonoide del bergamotto