Lo cercano da anni ed è sempre al centro di dibattiti fra chi dice che il Punto G non esiste e chi sostiene il contrario.
Il dilemma sembrava essere stato svelato da Adam Ostrzenzki, chirurgo plastico dell’Istituto di Ginecologia dell' Università di St. Petersburg in Florida, che sul Journal of Sexual Medicine pubblica il risultato delle sue ricerche: il punto G esiste veramente!
Diretta e decisa la risposta del Dottor Puppo "Non esiste il punto G, e neanche l'orgasmo vaginale". Secondo il Dottore il punto G è un'invenzione risalente a trenta anni fa, quando la psicologa Ladas, la neurofisiologa Whipple e lo psicologo Perry, ripresero da un articolo di Grafenberg (il quale non descrisse alcun punto vaginale sensibile) due frasi non correlate fra loro e ne fecero un abile miscuglio. Qualcuno parlò anche di truffa sulla pelle delle donne.
In verità non esiste alcun punto G e nessun orgasmo vaginale, eppure quanti complessi psicologici hanno comportato questi fantomatici punti del piacere?! Questo business ai danni delle donne sarebbe soltanto un' invenzione che ha preso vita grazie ad un "miscuglio" di frasi contenute in un articolo del 1950.
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Cerchiamo di spiegare meglio questa storia del punto G
Il Dott. Puppo ha spiegato che il Punto G è stato inventato trenta anni fa da Ladas, Whipple e Perry, ovvero due psicologi e una neurofisiologa, che avrebbero preso da un articolo di Grafenberg del 1950 due frasi non correlate fra loro facendone un "miscuglio". La prima frase descrive la parete uretrale che al suo interno presenta un corpo cavernoso simile al corpo cavernoso dell’uretra maschile, presente in tutta l’uretra femminile, che all’orgasmo sporge in vagina perché è in erezione come nei maschi, sporgenza più evidente nella vagina a livello del collo della vescica, perché qui c’è meno resistenza e si poteva palpare sulla parete vaginale anteriore: in anatomia questo spazio di minore resistenza sulla parete vaginale anteriore è liscio, cioè non rugoso come a volte afferma chi descrive il punto G, e si chiama Triangolo di Pawlick.
La seconda frase è stata ripresa dalla pagina successiva dell’ articolo di Grafenberg, che spiega come anche le donne possono emettere all’ orgasmo del liquido che è solo una secrezione delle ghiandole intra-uretrali.
Ecco allora in cosa consisterebbe il “miscuglio” di Ladas, Whipple e Perry
I tre opportunisti hanno fatto una specie di mixer con queste due frasi ed hanno inventato il punto G, affermando che si tratta di ghiandole che si ingrandiscono e sporgono sulla parete anteriore della vagina alcuni centimetri in profondità e che questa parte dell’uretra è una zona erogena.
Il Dott. Puppo, parlando di questo fantomatico punto G, inorridisce quando sente la frase “Chi cerca trova”.
“Voi sapete quanto è lunga l’uretra femminile? Solo tre centimetri circa! E in queste piccole dimensioni non si riesce a trovare un “punto” della dimensione di una moneta?!Se si stimola con la punta di un dito il cosiddetto punto G e la mano sta ferma, non solo non si amplifica il piacere ma si ottiene l’effetto contrario a quello desiderato, ovvero l’eccitazione diminuisce e l’orgasmo inibito, perché lì non c’è niente , non c’è una zona erogena! E al contrario di quello che dicono i tre “opportunisti” del Punto G, tutte le donne possono avere uno o più orgasmi con le dita in vagina che si muovono circolarmente o avanti e indietro e in alto verso il clitoride, ed anche con un dito eventualmente nell’ano come spiegava Grafenberg nel 1950, ma senza “cercare”, stimolare solo un “punto” !
A Firenze si è svolto un Congresso Mondiale sulla Sessualità Femminile, e la conclusione del dibattito sul Punto G è stata che il Punto G non esiste e non è mai stato fotografato! In definitiva, il “punto di Jannini/Whipple” è solo una grande bufala mondiale oltre che una truffa sulla pelle delle donne che dura da quasi trenta anni! Ne sovvengono le disfunzioni orgasmiche femminili, causate da queste bufale che condizionano poi negativamente le reazioni fisiologiche sessuali delle donne.
Noi non vogliamo schierarci né con chi sostiene che il Punto G non esiste nè con quelli che il Punto G lo hanno trovato. Lasciamo a voi la scelta e ... chissà...magari è vero: chi cerca trova?!
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