Studi in vivo e in vitro1 hanno dimostrato come l'Ajuga reptans può essere considerata l'alternativa naturale alla Serenoa e alla Finasteride nel trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB).
IPB: Ajuga reptans e Serenoa repens a confronto
Nella cura dell’ipertrofia prostatica benigna largamente utilizzata è la serenoa repens, i suoi principi attivi, infatti le attribuiscono proprietà antinfiammatorie. L’insieme di tutti gli effetti ed i meccanismi d’azione del teupolioside (Ajuga reptans o erba di San Lorenzo) e della serenoa fanno di questi estratti naturali cure efficaci da integrare nella terapia clinica, con un’azione paragonabile a quella della finasteride.
Bisogna precisare che l’estratto secco di Ajuga reptans titolato in teupolioside è il primo ingrediente prodotto con la tecnologia delle colture di cellule vegetali ed autorizzato per uso alimentare. Teupol 10P e teupol 50P sono i nomi commerciali del Teupolioside, titolato rispettivamente al 10% e al 50% e sono ingredienti certificati Novel Food.
Ultimi studi in vitro hanno dimostrano come il teupolioside induca una inibizione dell’85% sull’enzima 5 α-reduttasi, contro il 48% delle stesse cellule trattate con serenoa repens. Inoltre, tra i vantaggi ed i benefici che comporta l’assunzione di teupolioside, probabilmente il più importante è quello di non presentare effetti collaterali, al contrario, anche se lievi, il paziente in cura con serenoa potrebbe lamentare fastidi, quali, disfunzione erettile, calo della libido, prurito, cefalea, ipertensione e problemi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, stitichezza).
Ipb: effetto inibitorio Ajuga reptans vs Finasteride
In recenti dati clinici viene registrato come l’estratto di Ajuga reptans (nota come Bugola o erba di san Lorenzo) migliori i sintomi urologici in misura uguale alla finasteride, ma aspetto fondamentale non presentando i suoi effetti collaterali che, purtroppo possono inficiare la sfera sessuale e, quindi, sociale dei pazienti in cura con questo farmaco.
Negli ultimi anni, infatti, la ricerca scientifica, ha concentrato la sua attenzione sui metaboliti prodotti dall’Ajuga reptans, in particolare su quelli secondari, questi verrebbero prodotti in presenza di stress ambientale (esempio radiazioni UV) costringendo la pianta ad attivare specifici meccanismi di difesa.
In base alla struttura chimica, i metaboliti secondari sono stati classificati in 3 gruppi:
- terpeni (isoprenoidi, terpenoidi);
- fenilpropanoidi e i derivati (flavonoidi, tannini, glicosidi e lignani);
- composti contenenti azoto (alcaloidi e eterociclici aromatici) 2.
Un metabolita secondario prodotto, dall’Ajuga reptans nonché, il suo componente attivo principale è il fenilpropanoide, Teupolioside, e recenti studio in vivo hanno dimostrato come l’efficacia dei suoi meccanismi di azione sia superiore alla Finasteride.
Lo studio in vivo ha valutato l’effetto inibitorio dell’Ajuga reptans sull’enzima 5 α-reduttasi rispetto alla Finasteride (farmaco inibitore specifico della 5 α-reduttasi di tipo 2), la valutazione è stata condotto su tre gruppi di topi:
- gruppo di controllo
- gruppo a cui sono stati somministrati 5 mg di Finasteride
- gruppo a cui sono stati somministrati 5 mg di Teupolioside.
Campioni di plasma sono stati raccolti a distanza di 3, 6 e 8 ore dal trattamento e già dopo 3 ore la concentrazione di diidrotestosterone risulta molto ridotta nel gruppo di topi a cui sono stati somministrati 5 mg di Teupolioside e, risultato ancora più importante, la sua azione si mantiene nel tempo superando le 8 ore. La finasteride, invece, agisce in un intervallo di tempo compreso tra 3 e 8 ore, ma con livelli minimi di diidrotestosterone registrati dopo 6 ore dalla somministrazione.
Alla luce di ciò i valori ottenuti dallo studio in vivo dopo il trattamento con Ajuga reptans o finasteride essendo molto simili, in alcuni casi, superiori, confermerebbero come il teupolioside può sostituire il farmaco nell’inibizione della 5α-reduttasi, senza presentare gli effetti collaterali della finasteride.
La terapia medica tradizionale nel trattamento dell'IPB
La terapia medica per contrastare l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) si basa fondamentalmente sulla prescrizione di due categorie di farmaci:
- inbitori della 5 α-reduttasi (finasteride e dutasteride) intervengono nella sintesi del testosterone
- α-litici (alfuzosina, doxasozina, terazosina, tamsulosina e silodosina per citare le molecole più principali) agiscono sui sintomi.
I primi inibiscono la trasformazione del testosterone nella sua forma attiva diidrotestosterone, principale causa della crescita della prostata; i secondi, appartengono alla famiglia dei farmaci capaci di agire sulle fibre muscolari del collo vescicale provocando un rilassamento ed un più facile passaggio dell'urina nell'uretra.
L’assunzione di questi farmaci può comportare la presenza di alcuni effetti collaterali. Gli α-bloccanti, possono causare eiaculazione precoce, in rari casi si manifesta l’eiaculazione retrogada (il liquido seminale non fuoriesce dall’uretra, ma viene immesso nella vescica), ridotta pulsione sessuale e vertigini o svenimento alzandosi bruscamente, mentre gli effetti indesiderati degli inibitori della 5α-reduttasi possono essere disfunzione erettile con diminuzione della libido.
In considerazione dei risultati registrati con l’integrazione del teupolioside ed i suoi aspetti positivi per una migliore qualità di vita del paziente con ipertrofia prostatica benigna (IPB), consigliamo sempre di parlarne con il proprio medico o lo specialista, che in base al quadro generale del paziente in esame, sceglierà la terapia più indicata per risolvere gli effetti collaterali che si manifestano durante la terapia.
Fonti:
1. Aleo E, Ricci R, Passi S, Cataudella S (2005) A novel cyt C-H2O2-chemiluminescencs assay for measuring the reducing/antioxidant capacity on hydrophilic and lipophilic antiooxi- dants and biologiacl samples Progr Nutr 3 154-182
2. https://iris.unipv.it/handle/11571/148011?mode=full.41#.XDxxNFxKjIU