Diminuzione degli estrogeni in menopausa
La principale causa dei cambiamenti che si manifestano nell'organismo della donna durante la menopausa è legata agli sbalzi ormonali: le ovaie smettono di produrre estrogeni e questo causa una diminuzione degli ormoni rilasciati nell’organismo.
I cambiamenti legati alla carenza di estrogeni oltre ad essere molto fastidiosi, rappresentano una fonte di instabilità emotiva, stress ed ansia e possono diventare fattori di rischio per lo sviluppo di malattie dell'osso (osteoporosi), del sistema circolatorio o di altri organi. I sintomi più frequenti e tipici sono:
- vampate di calore, caldane, sudorazione anche notturna
- irritabilità, stanchezza e insonnia
- calo del desiderio sessuale e secchezza vaginale
- cambiamenti della pelle e dei capelli
Questi disturbi, pur non essendo gravi, peggiorano peggiorare di molto la qualità della vita di una donna, le loro relazioni umane e l'intesa sessuale con il partner.
La terapia ormonale
La Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) è certmanete la più efficace contro i sintomi della menopausa. Consiste nella assunzione di estrogeni per sopperire alla cessata attività delle ovaie. E' consigliata sicuramente nella donna che è andata in menopausa precoce (sia fisiologica che indotta dall’intervento di asportazione delle ovaie). Come avverte, infatti, la dott.ssa Rossella Nappi, docente di ostetricia e ginecologia all’Università di Pavia
Più la menopausa arriva presto, più aumenta il rischio di osteoporosi, malattie cardiovascolari, ipertensione, eccesso di colesterolo e trigliceridi nel sangue, nonché precoce insorgenza di patologie neurodegenerative come il Parkinson e il morbo d’Alzheimer. Gli ormoni naturali della donna, infatti, hanno un effetto protettivo sul cuore e sulla circolazione, sulle ossa e sul cervello.
La TOS è invece sconsigliata nelle donne fumatrici, obese, nelle donne con diabete, ipertensione e ipercolesterolemia, in quelle a rischio di trombosi o che hanno avuto un tumore al seno.
E' sconsigliata anche a tutte le donne che vanno incontro ad una menopausa senza sintomi tali da giustificare il ricorso agli ormoni.
Non può, inoltre, essere assunta come misura preventiva.
I fitoestrogeni in menopausa
In Italia solo una bassissima percentuale delle donne in menopausa ricorre alla terapia ormonale sostitutiva mentre destano sempre maggiore interesse i trattamenti a base di fitoestrogeni in menopausa, sia come misura preventiva che come alternativa naturale alla somministrazione di ormoni. Questi inoltre, non presentano gli effetti collaterali e i rischi della TOS.
Perchè i fitoestrogeni in menopausa
I fitoestrogeni sono sostanze vegetali caratterizzate da un'azione simile a quella degli estrogeni (ormoni femminili). Sono presenti in numerose piante ma i più importanti e i più efficaci in menopausa sono gli isoflavoni contenuti principalmente nella soia e nel trifoglio rosso.
Come agiscono i fitoestrogeni in menopausa
I fitoestrogeni si trovano in natura sottoforma di precursori inattivi; una volta raggiunto l'intestino vengono metabolizzati ad opera della flora batterica intestinale a composti attivi. La capacità di metabolizzazione dipende da persona a persona e può variare a seconda dell'età del soggetto. Alcuni studi hanno messo in evidenza che queste sostanze, grazie alla loro struttura chimica simile agli ormoni femminili, nella donna sono in grado di legarsi ai recettori per gli estrogeni, pur essendo dotati di una potenza nettamente inferiore rispetto a questi. Il loro impiego viene perciò proposto nei disturbi legati all'arrivo della menopausa, come alternativa ''naturale'' alla terapia ormonale sostitutiva.
Quali fitoestrogeni sui sintomi menopausali
Gli integratori per la menopausa di prima generazione , così come gli intergratori per la premenopausa, utilizzavano gli isoflavoni dalla soia (Glycine max) per contrastare i disturbi legati alla menopausa. in realtà i risultati si sono rivelati mediocri e nella maggior parte degli integratori non è stata mantenuta. Questo essenzialmente per due motivi:
- contiene solamente due isoflavoni (genisteina e daidzeina) e in "forma zuccherina" (glicosilata), cioè non rapidamente e sicuramente assorbibile dall’organismo umano;
- la soia oggi disponibile sul mercato è sempre più spesso geneticamente modificata; nel settore dei prodotti naturali e fitoterapici, si presta sempre più attenzione a evitare estratti vegetali provenienti da coltivazioni OGM.
Gli integratori per la menopausa di seconda generazione hanno preferito altri attivi vegetali, e in particolar modo quelli presenti nel trifoglio rosso (Trifolium pratense). Questa pianta apporta ben quattro isoflavoni (e non solo due come la soia) e la maggior parte di essi si trova in forma già assorbibile, senza la parte glicosidica, risultando più rapidamente assimilabili e maggiormente biodisponibili.
Non solo fitoestrogeni
Durante la menopausa l'organismo della donna non produce solo meno estrogeni ma anche meno progesterone, un altro importante ormone.
Per questo, negli integratori per la menopausa di terza generazione è stato introdotto l’estratto vegetale di dioscorea, la quale apporta un attivo specifico (Diosgenina) che svolge una naturale azione progestinica, al fine di ottenere un riequilibrio ormonale completo.
I prodotti naturali più efficaci ed innovativi, inoltre, oltre ad avere una azione fitormonale apportano altri estratti vegetali utili per contrastare a 360° i sintomi della menopausa. Non solo quindi vampate di calore e sudorazione, alcuni integratori per la menopausa possono aiutare la donna a prevenire e ridurre fastidi come:
- difficoltà intestinali
- calo del desiderio e secchezza vaginale
- aumento del peso
- fragilità ed invecchiamento di capelli e pelle
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